'Nei giorni scorsi la procedura per il reperimento e la trasmissione di una sentenza penale dal tribunale di Modena ad un ufficio giudiziario periferico ci è costata, in termini di tempo, pochi secondi a differenza di una procedura che solitamente richiede due ore'.
Cristina Riso, direttore della cancelleria penale dibattimentale fornisce, con un esempio concreto, l'idea sulla portata dello straordinario effetto che il lavoro di 15 ragazzi con problematiche legate all'autismo stanno svolgendo all'interno del tribunale di Modena. Una quindicina di giovani coinvolti, distribuiti turni da 7 ore
Tribunale di Modena. Impegnati nel processo di digitalizzazione delle sentenze penali del tribunale, dal 2006 ad oggi. Ciò grazie ad un protocollo di intesa formalizzato questa mattina tra tribunale di Modena, rappresentato dal presidente del tribunale Alberto Rizzo, e l'associazione Aut Aut, rappresentata dal
presidente Andrea Lipparini.E' uno straordinario lavoro tecnico con importanti risvolti positivi per i ragazzi che lo svolgono e con impatto importante per il tribunale che grazie a loro avanza nel processo di digitalizzazione.
Le sentenze digitalizzate a archiviate non sono solo immediatamente reperibili e conservate ma diventano anche elemento utile, attraverso la loro archiviazione in formato testuale, all'attivazione della cosiddetta 'banca dati giurisprudenziale penale di merito del tribunale di Modena' che rende condivisibili e gestibili le sentenze anche all'esterno.
Oggi le procedure di questo tipo sono tutte gestibili manualmente.
Nel caso sopra riportato, anziché reperita e inviata praticamente in tempo reale, la sentenza su supporto cartaceo, avrebbe dovuto essere ricercata da un operatore del tribunale, 'sgraffettata', scannerizzata, inviata, e di nuovo riposta nell'archivio, con conseguente usura anche della carta dell'originale. 'Il lavoro di digitalizzazione svolto dai ragazzi di Aut Aut non solo consente una immediatezza nell'accesso e nella trasmissione degli atti, ma garantisce una precisione estrema delle informazioni sugli atti, elemento che è difficile gestire manualmente'. Spesso - fa intendere la stessa direttrice - per la velocità che spesso richiede il reperimento e la trasmissione di una sentenza, elemento che appunto si scontra con i tempi di una procedura manuale. In sostanza, gli atti digitalizzati avrebbero un livello di cura e di precisione nei dettagli e negli elementi dell'archiviazione dall'essere funzionalmente e operativamente di qualità superiore a quelli resi disponibili in copia cartacea scannerizzata.Per realizzare questa attività, il Tribunale ha ritenuto opportuno rivolgersi all’associazione Aut Aut Modena Aps, poichè dal 2020 svolge, nell’ambito del progetto denominato DigitiAmo, la digitalizzazione documentale con l’impiego di giovani autistici, per enti quali la biblioteca Estense, l’Agenzia delle Entrate (servizio di pubblicità immobiliare), l’Ordine degli Avvocati di Modena, l’Arcidiocesi di Modena in Nonantola.
Un progetto che coinvolge una quindicina di giovani. I risultati sono importantissimi, nei numeri e nel valore del lavoro svolto: a digitiamo la fondazione di Modena ha concesso nel 2022 un contributo di 15.400 gli otto partecipanti al progetto hanno digitalizzato il catalogo Campori, costituito da 5000 segnature di manoscritti e documenti. Attività concluse nel mese di marzo 2023 con la consegna degli elaborati digitali alla galleria Estense.Per il
presidente del Tribunale Alberto Rizzo 'con la firma di questo protocollo intendiamo valorizzare la portata sociale, abilitativa e riabilitativa del progetto, in forza del quale persone fragili con disturbo dello spettro autistico svolgono attività di notevole vantaggio per l’amministrazione della giustizia e per la collettività nel suo complesso. Inoltre – prosegue Rizzo - il progetto soddisfa l’esigenza di accedere con modalità rapide e sicure il dato giudiziario che sarà reso più agevolmente consultabile attraverso un sistema di archiviazione strutturato e indicizzato oltre ad essere tale attività funzionale alla realizzazione della banca dati di merito, che è anche un obiettivo del Pnrr'.Il
presidente dell’associazione Aut Aut Andrea Lipparini, nel corso della presentazione di oggi in
tribunale, ha sottolineato come 'il progetto sia nato alcuni anni fa, quando un club Rotary modenese, raccogliendo l’intuizione di alcuni genitori dell’associazione, ha donato ad Aut Aut quattro computer e una stampante multifunzione; visti i risultati, da subito positivi, è stato possibile di anno in anno aumentare il numero dei ragazzi partecipanti e il lavoro svolto; oggi sono 15 i ragazzi impegnati nel progetto per committenti rilevantissimi (ora anche il Tribunale), che svolgono attività per tutti i giorni della settimana in turni di 3,5 ore, sia al mattino che al pomeriggio'.'Ci preme sottolineare che il lavoro svolto dai ragazzi è un ‘lavoro vero’, cioè utile, che fornirà materiale impiegabile agli operatori del diritto; inoltre, va sottolineato che lo svolgimento di un impegno di carattere lavorativo è, per i ragazzi con autismo, oltre che abilitativo, anche terapeutico, perché riduce i comportamenti inadeguati o problematici', conclude Andrea Lipparini di Aut Aut.