Nell'immagine di Leo, 4 anni, che gioca a fare Spider-man arrampicandosi sulla ragnatela di corde nell'area attrezzata libera da restrizioni del Parco Ducale a Modena, sotto gli occhi del padre, c'è la rappresentazione di due realtà in una, simbolo dell'emergenza che ha riportato Modena, da settimane peggiore di altre province nei dati epidemiologici, in zona rossa. Lui, il padre, fuori dal suo bar, piegato dalle chiusure, e Leo fuori dalla scuola, diviso e lontano dai suoi compagni. Suo padre è titolare di un bar che pur rinnomato e nel centro storico, lavoro ora solo con l'asporto, a scartamento ridotto. Roba da non pagarci nemmeno le spese. 'Si tiene aperto sperando di vendere qualcosa, anche in funzione della Pasqua, e per mantenere il legame con la clientela - dice - nella speranza che con la primavera e l'estate le restrizioni si allentino. Ma è assurdo che ad un anno dalla prima ondata ci si ritrovi in queste condizioni, come se nulla fosse successo e nulla sia sia fatto. E per lo più senza prospettive certe. E' questa incertezza che logora. Da genitore, per quanto posso, provo a garantire qualche ora all'aperto a mio figlio, anche se obbligato a giocare da solo. Mica si possono chiudere in casa. Se ci chiudono anche i giochi del parco, questa valvola di sfogo, cosa facciamo? Portiamo i nostri bimbi in un parcheggio per giocare all'aperto?'. Sullo sfondo il centro storico di Modena che pur in piena mattina, poco prima delle 10, si presenta, anche nei punti più trafficati, da corso Canalgrande e via Emilia Centro, ben lontano anche solo dalle immagini di una settimana fa, in zona arancione. Che rimane il colore decretato a livello nazionale per l'Emilia-Romagna. Ma che a Modena, per i suoi dati, è diventato rosso.
Effetto zona rossa, il centro si svuota, bimbi e genitori resistono
La situazione nel primo lunedì con restrizioni da ordinanza regionale e Dpcm. Un barista porta al parco il figlio: 'Siamo stremati'
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