Continua l'acceso botta e risposta tra l’Ausl di Modena e lo Snami, il sindacato dei Met (Medici dell’emergenza territoriale(la cui presenza è stata cancellata dal territorio dell'alto Frignano dal primo luglio dall'Ausl), sulla gestione del sistema di soccorso nell’Alto Frignano. Al centro della polemica, il mancato rinnovo della figura Met dal territorio a supporto dei mezzi avanzati della rete 118 e la formalizzazione della presenza di infermieri con protocolli operativi avanzati. Una strategia difesa dall’Ausl, ma che oggi è stata nuovamente criticata dallo Snami, sulla base dei dati di intervento della mattinata di oggi. Secondo il sindacato, questa mattina ben tre elicotteri dell’elisoccorso, decollati da diverse basi della regione, sono stati dirottati quasi simultaneamente sull’area appenninica modenese. 'Un fattoche – afferma lo Snami – smentisce clamorosamente la narrazione dell’equivalenza funzionale tra un mezzo con infermiere e uno con medico a bordo'.L’Ausl di Modena, da parte sua, sia nell'intervista rilasciata a La Pressa dal Direttore Generale Mattia Altini e successivamente con una nota stampa, aveva ribadito che l’assetto attuale (grande numero di mezzi in appennino con infermiere in integrazione nei casi gravi con la presenza del medico in arrivo, se disponibile, con il mezzo da Pavullo), garantisce sicurezza negli interventi anche
in assenza dei medici sul posto, sostenendo che 'la presenza dei mezzi di soccorso avanzati con infermiere garantisce la sicurezza degli interventi a media e alta gravità', e che le risorse devono essere riallocate 'dove servono davvero' per tenere aperti i pronto soccorso.Ma per lo Snami si tratta di una valutazione lontana dalla realtà. 'Gli infermieri sono presenti, ma devono poi attendere il supporto di un mezzo medicalizzato vero, con medico e infermiere a bordo, non un algoritmo o un protocollo remoto', attacca il sindacato. E sottolinea come la dotazione di mezzi di soccorso in Alto Frignano, pur superiore alla media nazionale, non sia sufficiente a garantire una risposta efficace sul campo, soprattutto in un’area montana dove i tempi di intervento sono critici.'Quella di oggi non è una coincidenza, ma la drammatica conferma di un sistema in crisi', prosegue lo Snami. 'Laddove mancano i mezzi medicalizzati, si rende necessario un intervento massiccio dell’elisoccorso per assicurare un livello di cura accettabile, sottraendo risorse ad altri cittadini dell’Emilia-Romagna'.Lo Snami richiama anche il DM70, che definisce l’elisoccorso un servizio integrativo e non sostitutivo del soccorso a terra, evidenziando come 'di notte non ci siano certo tre elicotteri pronti a volare per coprire le falle della rete'.Per il sindacato, l’attuale organizzazione sanitaria dell’Alto Frignano è basata su 'calcoli distorti' e strategie che ignorano 'le necessità reali del soccorso sul campo'.
E conclude: 'Il medico dell’emergenza territoriale, con tutto il suo team, non è un lusso ma una garanzia. Non si può garantire un medico al Cau per rimuovere una zecca e poi lasciare il territorio privo di una rete adeguata per l’emergenza vera'.