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Emergenza - urgenza: bufera sulla lettera dei direttori delle aziende sanitarie al personale

Emergenza - urgenza: bufera sulla lettera dei direttori delle aziende sanitarie al personale

Nel pieno delle critiche per la cancellazione dei Medici di Emergenza Territoriale in montagna, il direttore Ausl Altini con i direttori AOU e Ospedale di Sassuolo: 'Siamo una squadra'. Il Comtato montano: 'Mai criticato il personale del 118, ma chi li ha posti in condizioni limite'. Durissimo Balzanelli (SIS 118): 'Vanno mandati a casa'


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Una lettera di elogio e di ringraziamento, condita con l'invito ad essere e a sentirsi una squadra con i dirigenti della sanità pubblica, quella inviata ai professionisti dell’Emergenza-Urgenza della provincia di Modena, dal Direttore Generale Ausl Mattia Altini, al centro di numerose critiche dopo la cancellazione, dal 1 luglio, della figura del medico di emergenza territoriale nell'alta montagna, dal direttore dell'Azienda Ospedaliera Universitaria di Modena Luca Baldino e dell'ospedale di Sassuolo Stefano Reggiani. Una lettera che a poche ore dall'invio ha portato come effetto quello di alimentare una reazione sociale, sindacale e da diversi operatori dell'emergenza urgenza, che dopo le manifestazioni di piazza a Fanano, Sestola ha avuto un nuovo picco nei giorni scorsi a seguito del caso di decesso di una donna, soccorsa a Trentino di Fanano dalla mezzo avanzato con infermiere a bordo, come prevede ora il protocollo, e solo dopo mezz'ora dal medico in partenza da Pavullo.
 

La lettera dei tre direttori, datata 28 agosto, si apre con parole di apprezzamento e ringraziamento per il lavoro svolto da medici, infermieri e volontari e continua.. 'Scriviamo rivolgendoci ad ognuno di Voi, anche se vi immaginiamo sempre come facenti parte di una squadra, quella dell'Emergenza Urgenza di Modena.
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Sappiamo bene il compito non semplice a cui siete chiamati: intervenire in momenti delicati, spesso sotto grande pressione, talvolta dovendo fronteggiare situazioni di tensione o addirittura di aggressione. Eppure, nonostante le difficoltà, continuate a garantire professionalità, competenza e umanità, elementi che rappresentano la vera forza del nostro Dipartimento di Emergenza-Urgenza e del Servizio Sanitario Nazionale'. Da qui, con un riferimento diretto anche ai media e un invito a fare fronte comuni )operatori e dirigenza sanitaria) verso pressioni che da queste fonti esterne derivano: 'Le notizie che circolano sui media ed i commenti che compaiono sui social network, sono spesso aggressivi ed ingiusti, possono ferire e scoraggiare. Vi invitiamo a non lasciarvi condizionare dalle voci offensive: la realtà del vostro e nostro lavoro è molto più grande e importante di qualsiasi critica, tanto più se strumentale e ingiustificata. Il valore che portate ogni giorno alle persone assistite e alla comunità intera è sotto gli occhi di chi vi conosce e vi affida la propria vita'. E al termine un nuovo appello a 'ricordare un insegnamento importante del mondo scientifico: le evidenze non sono oggetto di maggioranza. Un'informazione non veritiera non diventa credibile solo perché viene gridata e ripetuta all'infinito'.
 

Le reazioni alla lettera non si sono fatte attendere.
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Alcuni operatori che hanno inviato messaggi alla nostra redazione hanno interpretato la lettera non come un gesto sincero, ma come un’operazione di facciata, volta a spostare l’attenzione dalle criticità strutturali che affliggono il sistema dell’emergenza-urgenza, soprattutto nelle zone montane. E dalle responsabilità dei vertici Ausl. Uno degli aspetti più contestati della comunicazione AUSL è il tentativo, percepito come tale, di suggerire che le critiche siano rivolte al 118 nel suo complesso o al personale sul campo.
Un’operazione che gli stessi operatori, insieme al territorio e al Comitato, rigettano con decisione. A esprimere nuovamente in maniera netta questa posizione è Antonella Riccò, referente del Comitato salviamo l'emergenza urgenza in montagna, organizzatore dell'evento pubblico a Sestola, alla presenza dell'Ausl. Riccò definisce la lettera “un patetico tentativo di blandire chi lavora davvero sul campo in condizioni critiche. Ricordo a lor signori - scrive- che i cittadini sono sempre e tutti dalla parte dei lavoratori, che si espongono a rischi legali e morali frutto di decisioni scellerate prese dai comodi uffici dei vertici per stipendi da fame. A loro, e solo a loro, va tutto il nostro rispetto e la nostra stima.
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Nei confronti dei professionisti dell’emergenza urgenza non ci sono mai stati commenti negativi o aggressivi, tutt’altro. Crediamo debbano essere messi in condizioni per poter lavorare senza angoscia'.
 

Parole, quelle di Antonella Riccò, che rimbalzate sui social hanno generato la reazione di medici e responsabili anche di 118. Tra questi Mario Balzanelli, Presidente Nazionale SIS Sistema 118, intervenuto in collegamento anche all'evento di Sestola che entrando nel dibattito e nei commenti sulla lettera non ha usato giri di parole:“Vi sono dirigenti che per manifesta incompetenza, protervia e malafede dovrebbero solo essere mandati a casa.” A fargli eco un altro medico del 118: 'Cristallina come sempre, cara Antonella. Fiero di combattere questa battaglia al tuo fianco'.
 

Gi.Ga.
Foto dell'autore

Nato a Modena nel 1969, svolge la professione di giornalista dal 1995. E’ stato direttore di Telemodena, giornalista radiofonico (Modena Radio City, corrispondente Radio 24) e consigliere Corecom (C...   

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