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Si sono tenute questa mattina a Modena le celebrazioni istituzionale in occasione del Giorno del Ricordo dedicato alle vittime delle foibe e dell’esodo giuliano dalmata. La cerimonia commemorativa è iniziata in piazzale Natale Bruni con la deposizione di una corona d’alloro al monumento dedicato ai Martiri delle foibe. Presenti il sindaco Gian Carlo Muzzarelli, il presidente della Provincia Giandomenico Tomei e il presidente del Consiglio comunale Fabio Poggi, diversi rappresentanti della maggioranza (i consiglieri Pd in Comune Stefano Manicardi e in Regione Francesca Maletti) e delle opposizioni a partire dal capogruppo di Forza Italia in Comune Piergiulio Giacobazzi, dai consiglieri Lega Santoro, De Maio, Bertoldi e Prampolini e dal consigliere regionale Fdi Michele Barcaiuolo, oltre a rappresentanti dell’Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia a partire dal presidente, il generale Giampaolo Pani.
La cerimonia è stata aperta dal vicario generale monsignor Giuliano Gazzetti che ha benedetto il Monumento di pietra carsica intitolato “Ai figli di Istria, di Fiume, di Dalmazia, italiani per stirpe lingua e cultura, martiri in foiba in mare in prigionia, esuli nel mondo per amor di patria”. Lo stesso vicario ha poi celebrato la messa nella chiesa monumentale del Tempio dei caduti.
'Quella delle foibe, un termine che ha arricchito il catalogo degli orrori del Novecento, è una storia sulla quale non ci si può dividere e abbiamo il dovere politico e morale di tenerne viva la memoria'. Ha affermato il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli. 'Quando prevalgono l’odio e la violenza, quando il sentimento di vendetta sostituisce il diritto e la giustizia, quando l’ideologia sovrasta i diritti umani e l’amore per la patria diventa nazionalismo cieco ed egoista, allora – ha aggiunto il sindaco - i carnefici pensano di trovare giustificazione nella loro ferocia e tutti possono diventare vittime'.
È anche per questo, secondo Muzzarelli, che è necessario che la memoria di ciò che è avvenuto diventi sempre più un patrimonio condiviso riaffermando i principi di pace, libertà, uguaglianza sui quali è costruita la democrazia: “Abbiamo il dovere di consegnare ai giovani un mondo più giusto”.
La solennità del Giorno del Ricordo è stata istituita nel 2004, fissandola al 10 febbraio, per conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre di istriani, fiumani e dalmati nel Secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.