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Luisa Guidotti Mistrali: Modena ha ricordato la venerabile

Luisa Guidotti Mistrali: Modena ha ricordato la venerabile

La Messa in Duomo presieduta dal vicario generale Giuliano Gazzetti e il concerto Gospel con testimonianze in San Domenico


3 minuti di lettura

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Modena ha ricordato Luisa Guidotti Mistrali, medico e missionaria uccisa in Rhodesia (attuale Zimbabwe) nel 1979 e proclamata venerabile nel 2022, con due appuntamenti: una Messa in Duomo e un concerto Gospel con testimonianze nella chiesa di San Domenico.
La celebrazione eucaristica si è tenuta sabato 17 maggio, nell’anniversario di nascita della venerabile, ed è stata presieduta dal vicario generale Giuliano Gazzetti alla presenza di amici, familiari e persone vicine al ricordo di Luisa Guidotti.
«Le tante tribolazioni l’hanno resa umile ma sempre portatrice di gioia per glorificare Dio», ha detto monsignor Gazzetti durante l’omelia pronunciata in Duomo.
Il vicario generale ha presenziato anche il concerto tenutosi la sera precedente, il 16 maggio, dal titolo “Happy doctor’s mission in gospel Storie di missioni da salvare”, ringraziando i presenti per un’occasione «così ricca, che ci invita a scoprire una dimensione più profonda della vita: quella che ha ispirato l’attività di Luisa». Monsignor Gazzetti ha aggiunto che «l’arcidiocesi di Modena-Nonantola riserva tanta gratitudine nei confronti della martire, sepolta in Duomo e la cui opera è stata ispirata da Dio, che le ha dato la possibilità di spendersi per gli ultimi».
Il concerto è stato curato dal Fortress Gospel Choir – Euphonia, diretto da
Anna Ferrari, e promosso dal Centro Missionario diocesano e da Casa aperta Odv.
Anna Ferrari ha definito «un piacere onorare la memoria della venerabile Guidotti attraverso la musica Gospel, che ci fa ascoltare la parola di Dio attraverso i canti. Ed è bello incontrare tanti volontari che con passione cercano di dare continuità alla sua opera».
Nell’occasione è stato anche presentato il progetto di cooperazione internazionale “Happy Doctor”, che – spiega Giorgia Sereni, membro del comitato direttivo di Casa aperta Odv – è stato realizzato in collaborazione tra l’ente, il Centro missionario diocesano e l’Associazione di medici cattolici di Modena «i quali si sono posti l’obiettivo di realizzare interventi finalizzati a migliorare i servizi del Luisa Guidotti’s Hospital e del Saint Albert Hospital, dove la venerabile ha svolto il proprio servizio».
È intervenuta anche Micaela Piccoli, primario direttore di chirurgia generale presso l’Azienda ospedaliera universitaria di Modena, a capo di un team medico sanitario che si è più volte recato nel Paese africano in collaborazione con i missionari coinvolti nell’opera avviata da Luisa Guidotti. «Non abbiamo promesso niente, ma siamo andati a svolgere un’attività umanitaria laddove le difficoltà rischiavano di compromettere quanto realizzato dalla venerabile – ha spiegato Piccoli –.
Tra i motivi: l’età avanzata dei missionari presenti nelle strutture e la carenza di risorse sufficienti per portare avanti il servizio». Per Piccoli il lavoro dei medici in sé rappresenta «una missione, che può svolgersi in qualsiasi luogo: sia nel quotidiano e nell’ambito locale, sia in luoghi remoti e con meno garanzie».
Il progetto ha finora registrato una missione esplorativa e due missioni chirurgiche, coinvolgendo quindici professionisti tra i quali cinque direttori di reparto. L’iniziativa ha anche raccolto circa 50mila euro di donazione nel 2024 per strumentazione, spedizioni e viaggi.
Queste entrate hanno permesso di fornire quattro container di materiale per la sala operatoria del Luisa Guidotti’s Hospital.
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