Modena, degrado e spaccio a due passi dalla Ghirlandina: dehors trasformato in bivacco
Tutti ci avvicinano e vogliono parlare, alcuni hanno paura e preferiscono essere ripresi di spalle per timore di ritorsioni, ma tanti ci mettono la faccia
Tutti ci avvicinano e vogliono parlare, alcuni hanno paura e preferiscono essere ripresi di spalle per timore di ritorsioni, ma tanti ci mettono la faccia
Lo stesso Brunetti nelle settimane scorse ha sventato un tentativo di scippo, come dimostra il video registrato dalle telecamere, e ogni sera deve fare i conti con episodi di risse e consumo di droghe. 'I clienti quando escono dal locale devono correre per raggiungere l'auto - spiega il ristoratore -. E' questo il biglietto da visita che vogliamo consegnare ai turisti che giungono a Modena?'
La Ghirlandina svetta a poche decine di metri, ma ancora alle 10 di mattina sono visibili i segni di un degrado totale. Un senzatetto dorme nel dehors del locale che fa angolo tra via Sant'Eufemia e via Badia. 'Da mesi questa persona ha preso questo spazio come dormitorio - spiega Edgard Dominguez del locale Stappiamo -. Abbiamo contattato ripetutamente la polizia locale, ma il problema resta immutato. La sera non mi fido più a chiudere da solo l'attività. Non è sicuro'. E mentre osserviamo il clochard dormire sul pavimento in legno del dehors, ci avvicinano altri esercenti. La solidarietà umana non è in discussione, il punto è se una città che vuole dirsi 'turistica' può permettersi scene simili alle 10 di mattina a cento metri dal proprio municipio.
Parole alle quali fanno eco quelle di negozianti storici come Emanuela Turri di Aura gioielli e Arrigo Maioli di Ottica Maso. 'La presenza delle panchine installate dall'amministrazione ha reso la zona punto di ritrovo costante per spaccio e conseguente degrado - spiegano -. A questo si somma la presenza di negozi etnici che somministrato alcolici anche a persone in stato già evidentemente alterato'.
Insieme a commercianti e ristoratori, si alza l'allarme dei residenti, costretti ad assistere ogni sera al medesimo spettacolo. 'Dalle finestre di casa ogni giorno a partire dal tardo pomeriggio si ripetono le stesse scene - spiegano Dario Calzavara e Fernando Cesaroni -. Persone che urinano sui muri della chiesa, bottiglie rotte e abbandonate in strada, risse. Tutto questo non è accettabile'.
E mentre ci si interroga sulla tolleranza e le promesse vuote che hanno portato a un simile degrado, il clochard nel dehors del ristorante continua a dormire. Chissà forse ha ragione lui, di certo non è colpa sua, nella ricca e ipocrita Modena si vive così. Dovranno svegliarlo e allontanarlo tra poco i proprietari, come ogni giorno. Ormai rassegnati a una realtà che, per chi ha la responsabilità di amministrare la città, sembra tristemente scritta nel cielo.
Giuseppe Leonelli
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