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S’inserisce nel progetto di riqualificazione di viale Montecuccoli a Modena l’intervento di rinnovo dell’illuminazione pubblica da parte di Hera Luce, nel tratto di strada compreso tra via Paolucci e Viale Monte Kosica.
La realizzazione di nuovi parcheggi, di isole salvagente, di una pista ciclabile e la modifica della viabilità, hanno, infatti, richiesto l’adeguamento degli impianti di pubblica illuminazione, per garantire maggiore resa e, di conseguenza, aumentare ulteriormente il livello di sicurezza.
Hera Luce ha progettato la nuova illuminazione in un contesto molto particolare: la presenza di platani protetti, la salvaguardia dei nuovi posti auto, l’illuminazione della nuova ciclabile hanno, infatti, definito la posizione obbligata dei sostegni ai punti luce. Da qui, la scelta progettuale di utilizzare tecnologie molto performanti, come il Led, in grado di garantire anche importanti risparmi energetici.
Il vecchio impianto era composto da 16 pali alti 12 metri su cui erano montati apparecchi illuminanti equipaggiati con lampade al sodio da 250 W.
Il nuovo impianto ha visto l’installazione di 30 pali alti 8 metri, posti a una distanza media di 20 metri l’uno dall’altro. È stato scelto un corpo illuminante con tecnologia LED da 77 W, che soddisfa i livelli illuminotecnici richiesti da normativa, sia per quanto riguarda la strada, sia riguardo ai percorsi ciclopedonali.
'Con questo intervento, pur avendo raddoppiato il numero dei corpi illuminanti installati, è possibile risparmiare circa il 60% di energia elettrica rispetto allo stato precedente degli impianti, corrispondente, in media, al consumo energetico annuo di quattro famiglie. Oltre al risparmio energetico ottenuto, l’intervento ha permesso di ridurre l’inquinamento luminoso, con un considerevole risparmio in termini di TEP (0,91) e di emissioni di CO2 (4.218,4 kg), equivalente, quest’ultimo, all’assorbimento dello stesso gas da parte di 171 alberi - si legge in una nota di Hera Luce - Anche l’impianto preesistente sarà trattato in un’ottica di circolarità e nel rispetto dell’ambiente: la sua rimozione ha prodotto 4,5 tonnellate di ferro e 250 kg di rame, che saranno reimmessi nel ciclo produttivo'.