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Si riparte sabato 16 ottobre e si prosegue per una settimana intera con oltre 100 appuntamenti, la maggior parte di nuovo in presenza ma comunque anche in diretta streaming, tra i quali non mancheranno reading musicali, diverse mostre ma anche performance a teatro di 12 pazienti-attori. In attesa che l'intero programma sia disponibile online, prende forma l'11esima edizione della più grande manifestazione in Italia dedicata al disagio psichico, il 'Màt' di Modena. Dopo un'edizione 2020 molto digitale, al centro, quest'anno, ci saranno proprio gli effetti psicologici e sociali legati alla pandemia. Fino al 23 ottobre, quindi, a Màt 2021 parteciperanno tutti i dipartimenti di Salute mentale e Dipendenze patologiche dell'Emilia-Romagna, in collaborazione con oltre 100 associazioni di volontariato e realtà del territorio, con l'obiettivo di superare di nuovo tutti pregiudizi che resistono attorno a chi soffre di problemi mentali.
Mentre i dati sulla salute mentale degli italiani mostrano un aumento di almeno il 30% delle persone con disturbi psichici e psichiatrici, rispetto all'epoca pre-Covid, avvisa Fabrizio Starace, 'papà' di Màt e direttore del dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze Patologiche dell'Ausl, oltre che componente del Consiglio Superiore di Sanità: 'Il mondo della salute mentale vive già da anni una sorta di paradosso. A fronte di una domanda crescente di intervento, si ha una riduzione lenta ma progressiva delle capacità di risposta'.
In questo quadro, continua quindi Starace, 'l'11esima edizione di Màt vuole dare concretezza a un dibattito che troppo spesso rimane solo teorico e dà ampio spazio alle esperienze che valorizzano i temi della comunità, del territorio, della domiciliarità: queste sono le parole chiave per un rinnovamento della cultura e dell'offerta assistenziale'
Scorrendo nel programma dell'evento di quest'anno, seminari, incontri e convegni approfondiranno il tema della salute mentale in diverse occasioni: il 18 ottobre, in dialogo con due protagonisti della salute mentale italiana ed internazionale, Benedetto Saraceno e Franco Rotelli, che presenteranno i libri 'Un virus classista' e 'Quale Psichiatria?'; il corpo, con il body-shaming e il disagio psichico che ne deriva ('Liberi dall'apparire: body shaming, pratica quotidiana di esclusione inconsapevole'; il 19 ottobre in collegamento da Finale Emilia, a cura del centro di salute mentale di Mirandola, cooperativa sociale Gulliver, Liceo Morando Morandi); gli adolescenti e la scuola, chiusa a marzo 2020 e mai davvero riaperta, con allarmanti ricadute sullo stato di salute psicofisico delle giovani generazioni ('Emergenza psicologica e pedagogica: le conseguenze della gestione della pandemia nei minori', 22 ottobre a Modena, a cura di Priorità alla Scuola Modena, Associazione Idee in Circolo). Ma anche il teatro, dunque, può essere uno strumento terapeutico di grande efficacia, come dimostrano i diversi spettacoli in programma in cui gli attori sono proprio i pazienti ('Personale, sabbiosa, imminente', 17 ottobre a Nonantola, a cura di Comunità Terapeutica Casa San Matteo Ceis A.R.T.E; 'Teatro, amore e fantasia', 19 ottobre a Modena, a cura di Compagnia Teatrale 'Diurni&Notturni': protagonisti sono dodici pazienti-attori, con le loro riflessioni sul teatro, sui pensieri e le emozioni durante il lockdown; 'Svegliarsi in un sogno', 18 e 20 ottobre Bomporto).
Redazione Pressa
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