Sono i Comuni stessi, lo ricordiamo, a prendersi in carico questi minori stranieri formalmente non accompagnati ed è il sindaco, in qualità di rappresentante legale dell’ente, a essere responsabile del loro percorso di accoglienza di inclusione e di educazione, che avviene tramite strutture gestite da cooperative sociali (CEIS e Caleidos le principali, insieme alla Fondazione Orione)È proprio nella struttura di Magreta che era accolto il giovane che, tre giorni fa, è stato arrestato dopo aver brutalmente aggredito, violentato e – stando alle risultanza delle indagini - tentato di uccidere una donna di 65 anni, trascinandola in un campo nella zona limitrofa e massacrandola di botte.
Nel tentativo di comprendere quale fosse il percorso di accoglienza e integrazione previsto per il ragazzo, e quale Comune lo avesse preso in carico, ci siamo rivolti direttamente alla struttura. Il responsabile del settore ci ha cortesemente comunicato che non avrebbero rilasciato dichiarazioni alla stampa.Un peccato.
Ciò anche per dare continuità e responsabilità alle parole di Padre Giuliano Stenico, presidente del CEIS – una delle organizzazioni che, insieme a Caleidos, gestisce oggi la maggior parte dei minori stranieri non accompagnati in carico - e che in un video riproposto questa stamattina (pagina FB La Pressa), denunciava le gravi difficoltà delle comunità di accoglienza nel dover gestire soggetti devianti autori di gravi reati contro la persona, tra cui tentati omicidi o omicidi. Verso i quali 'le forze dell'ordine non fanno nulla - disse Stenico - perché sono minori. Nulla se non portarli o riportarli alle comunità dove gli operatori ci fanno anche la figura dei cretini'. Un allarme che, ai tempi, il presidente Ceis accompagnò ad un avvertimento.
Fatto sta che di patti non c'è ne sono, nemmeno all'orizzonte. E ogni volta la stessa storia: retorica, frasi solidarietà, appelli all'inclusione ecc...senza che cambi nulla. Ds parte delle comunità e delle istituzioni.Tornando ai numeri, l'ultimo bilancio pubblico, relativo al 2023, sulle attività del centro per minori Orione 80 (gestito dall’omonima associazione), mostra come la quasi totalità dei finanziamenti sia di origine pubblica: 765.000 euro all’anno (precedentemente avevamo riportato 796.000, ci scusiamo per errore), per la sola sezione dedicata all’accoglienza residenziale di 12 minori, di cui due in condizioni di emergenza. La parte principale del finanziamento proviene dall’Unione dei Comuni del Distretto Ceramico, con quasi 500.000 euro.
Ripetiamo: questi fondi riguardano solo la sezione da 12 posti dedicata anche ai minori stranieri non accompagnati del centro Orione 80.
Diversa è la situazione della comunità educativa semi-residenziale, anch’essa gestita dalla Fondazione e finanziata interamente con fondi pubblici: 140.000 euro all’anno dall’Unione dei Comuni, e 52.700 euro dal Comune di Formigine.Se si considera soltanto la sezione residenziale per minori stranieri non accompagnati, oggetto anche dell'interesse di questi giorni, ogni posto in relazione all'accoglienza e teoricamente ai percorsi educativi e di inclusione, costerebbe circa 63.000 euro l’anno.

Numeri
La Fondazione Orione 80 gestisce attualmente le seguenti strutture e attività:
- una comunità educativa residenziale denominata Orione 80: può ospitare 10 ospiti minorenni over 12 anni in stato di disagio e/o abbandono (Minori Stranieri Non Accompagnati) o con decreto di allontanamento familiare del Tribunale dei Minorenni o in misura alternativa al Carcere Minorile; la struttura ha inoltre 2 posti di pronta accoglienza (finanziata con risorse pubbliche, 765.000 euro l'anno nel 2023).
- una comunità educativa semi residenziale denominata San Luigi Orione: può ospitare ragazzi e ragazze dai 12 ai 21 anni in stato di disagio e/o devianza (finanziata con risorse pubbliche per 177.000 euro nel 2023).
- un Gruppo Appartamento per l’autonomia denominato Il Ramo 1 per l’accoglienza di ragazzi dai 17 ai 21 anni (con deroga in particolari casi ai sedicenni come da Direttiva Regionale) con fine ultimo quello di raggiungere un buon livello di equilibrio personale, di adeguatezza nelle relazioni sociali e autonomia abitativa, di studio e lavorativa (autorizzato per 4 ospiti).
- 10 appartamenti adiacenti alla comunità dove nel corso degli anni si è sempre più strutturato un progetto autofinanziato di accompagnamento alla definitiva autonomia degli ex minori ospiti ormai privi di assistenza da parte dei Servizi Sociali (progetto neo-maggiorenni).