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'Ad oggi è ormai assodato che il plasma iper-immune non è efficacie per i pazienti gravi. Può avere una sua efficacia per i pazienti in fase iniziale della malattia, quando però ora abbiamo a disposizione altre opzioni terapeutiche, che in ambito ospedaliero hanno dimostrato una maggiore efficacia. Il plasma iper-immune potrebbe quindi essere utilizzato in futuro per la produzione di immunoglobuline specifiche anti COVID-19 e per ora, quindi, la raccolta viene mantenuta a tale scopo. Non conosciamo
ancora tutte le dinamiche del virus e delle sue varianti e quindi è utile non precludersi del tutto nessuna possibilità terapeutica a priori'
Così l'Azienda Ospedaliero Universitaria di Modena a commento e a precisazione rispetto a quanto riportato dall'articolo de La Pressa sulle circa 160 sacche di plasma iper-immune prelevato da gennaio da persone guarite dal Covid presso i punti prelievo Avis e giacenti, in quanto inutilizzate, presso il centro trasfusionale del Policlinico di Modena, dopo la conferma della loro efficacia solo per soggetti allo stadio inziale della malattia e non per pazienti gravi.
“Per la precisione – commenta il dottor Giovanni Battista Ceccherelli, Direttore del Servizio Trasfusionale dell’AOU di Modena - da gennaio abbiamo raccolto nella provincia solo 300 sacche di plasma di pazienti ex Covid. Di queste, meno di una cinquantina, al termine delle analisi, sono risultate idonee. Le altre, sono state inviate come avviene sempre al plasma industria per produzione di emoderivati. Per questo ringrazio i donatori.”
Nella sua nota l'Azienda Ospedaliero-Universitaria specifica che 'la raccolta del plasma iperimmune è cominciata a gennaio del 2021 grazie alla collaborazione tra il Servizio Immunotrasfusionale, che ha sede al Policlinico ma segue tutta la rete provinciale, e la rete AVIS nell’ambito del protocollo regionale che mira a verificare da un lato l’efficacia dall’altro l’effettiva quantità di plasma che è possibile raccogliere'
Gi.Ga.
Redazione Pressa
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