Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di
modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.
Caro direttore,
nel marzo 2020 in qualità di ex direttore del Pronto soccorso del Policlinico di Modena fui tra i primi ad appellarmi ai cittadini affinchè, ai primi sintomi di epidemia influenzale, non intasassero le strutture ospedaliere e in particolare i Pronto Soccorso. Avevo infatti vissuto di persona in anni precedenti il collasso delle strutture ospedaliere nelle cicliche ondate influenzali e la difficoltà di dare adeguato trattamento medico ai pazienti sul territorio.
Tutto avrei immaginato tranne che, da quello stesso mese in poi, si proibisse ai medici di visitare i pazienti a domicilio. Incredibilmente le linee guida ministeriali impongono contatto telefonico, vigile attesa e l'uso di tachipirina (paracetamolo) ed eventualmente antinfiammatori. Insomma per la prima volta nella storia della medicina i pazienti venivano abbandonati a loro stessi.
Fin da allora un numero sparuto di medici di famiglia ed ospedalieri, man mano più numeroso, decisero di agire secondo scienza e coscienza disattendendo le linee guida ministeriali, visitando ai primi sintomi i pazienti e poi seguendoli sempre a domicilio calibrando tutta una serie di farmaci noti sul mercato: antinfiammatori, idrossiclorochina, aziotromicina, eparina e cortisonici, alcuni di questi in fase precocissima di malattia (e con l'esclusione della tachipirina). Dopo lo studio di migliaia di pazienti e da uno scambio di informazione in rete è risultato in modo inequivocabile come l'atteggiamento di “andare visitare e curare” abbia avuto risultati straordinari diminuendo in modo estremamente significativo ricoveri e in particolare la mortalità, cosa non ottenuta con “tachipirina e aspetta”.
La direttrice dell'Aifa, Patrizia Popoli, ha ammesso candidamente che l'Agenzia non ha i mezzi economici, le risorse umane e gli agganci sul territorio per poter validare questa metodica. Ora colpo di scena: il Tar del Lazio ha bocciato le linee guida del ministero e ha legittimato tutti i farmaci sopra citati e, la regione Piemonte li ha già ufficializzati nelle proprie linee guida.
Marzo 2021: sento di nuovo il corretto appello a non intasare gli ospedali che cadrà inesorabilmente nel vuoto se non si troveranno medici disponibili a visitare a domicilio onorando il codice deontologico e il giuramento di Ippocrate.
Daniele Giovanardi
Redazione Pressa
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>