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'E' giusto fare informare i cittadini su quanto è successo. Nella mattinata del 18 settembre scorso, sono giunti in Questura 47 cittadini stranieri dell’Africa subsahariana, provenienti da Lampedusa, per la trattazione, l’identificazione e la successiva assegnazione ai centri di accoglienza'. A parlare è Roberto Butelli, segretario generale provinciale Siulp Modena.
'Nessuna polemica sulla scelta di portare queste persone a Modena, ma è giusto che i modenesi sappiano che tale scelta comporta un aggravio di lavoro importante per diversi poliziotti dell’Ufficio Immigrazione, della Polizia Scientifica, della Squadra Mobile eccetera. Ovviamente nessuno si è tirato indietro e tutti i poliziotti hanno fatto loro dovere con celerità e precisione, ma per la Questura di Modena già oberata da tantissima attività di polizia, significa sottrarre preziose energie alle attività tipiche per il territorio modenese.
È giusto ricordare che la Questura di Modena è una delle prime in Italia per rinnovo e rilascio di permessi di soggiorno, è la settima Questura del territorio nazionale per numero di espulsioni ed è la stessa che, a suo tempo, accolse il maggior numero di profughi ucraini allo scoppio della guerra - continua Butelli -. Scegliere di appoggiare questo ulteriore carico di lavoro sulla Questura modenese, significa rischiare concretamente di incrinare in modo pericoloso il funzionamento di una macchina burocratica e operativa che è già a pieno regime'.'La scelta poi di portare quei migranti direttamente in Questura, non solo è infelice dal punto di vista logistico, ma riteniamo sia contrario anche ai canoni di utilizzo di quella struttura: la Questura, infatti, per una parte di persone – poliziotti ed impiegati civili dello Stato - è un luogo di lavoro, mentre per un'altra parte di persone è un ufficio pubblico nel quale ci si reca per varie attività come il rilascio del passaporto, di licenze, per sporgere denuncia, per essere sentiti come testimoni eccetera. Per tutti questi motivi, la Questura non è assolutamente attrezzata per ricevere persone che devono essere visitate, ascoltate, nutrite e infine sottoposte ai controlli previsti dalla legge. In sostanza, pur comprendendo la situazione, come SIULP riteniamo che sia giusto far sapere ai cittadini modenesi che sovraccaricare più di così il personale della Polizia di Stato di questa provincia è di fatto impossibile, visto che lavorativamente parlando i nostri colleghi viaggiano con il gas a tavoletta già da tempo: questo ulteriore carico di lavoro, peraltro svolto in un luogo non idoneo e quindi con tutte le difficoltà del caso, non può che preoccuparci riguardo lo stato della sicurezza di tutti' - chiude Butelli.
Redazione Pressa
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