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Cooperativa Società Dolce, dai Nidi al sostegno alle famiglie: un modello educativo aperto

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Caterina Segata: 'Sui Nidi d'infanzia credo che l'Emilia Romagna sia un esempio di eccellenza. Quello su cui credo occorrerà molto lavorare è il servizio rivolto alla fascia di ragazzi in età preadolescenziale e adolescenziale. Penso al periodo delle scuole medie in primis: oggi per i giovani l'offerta in campo è davvero limitata'


Cooperativa Società Dolce, dai Nidi al sostegno alle famiglie: un modello educativo aperto
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Svolgere un ruolo di agenzia educativa in sinergia col territorio, costruendo progetti in modo per così dire 'sartoriale' rispetto al contesto dove si è chiamati ad operare. E' questo, come si evince dalle parole di Caterina Segata, responsabile Area Educativa Società Dolce, il modo in cui Cooperativa Società Dolce interpreta la sussidiarietà nella gestione e progettazione dei servizi rivolti all'infanzia e ai minori.
L'offerta della Cooperativa Dolce è ampia, passa dai servizi agli anziani a quelli strettamente sanitari, e ha un raggio di azione che tocca l'intera Emilia Romagna, ma nel modenese la Società si distingue proprio per la sua attività sul fronte educativo e nella gestione dei nidi e dei servizi scolastici di sostegno agli alunni con disabilità.

Come nasce la vostra presenza nel modenese?
'Siamo arrivati in provincia di Modena nel 2007 attraverso la progettazione, costruzione e gestione del nido d’Infanzia e centro bambini e genitori Barbapapà di Vignola.

Una struttura che pensammo personalizzandola alle caratteristiche del territorio, anche dal punto di vista architettonico, e della quale abbiamo la gestione fino al 2034. Sottolineo questo aspetto perchè proprio la durata della gestione di una struttura di questo tipo credo sia importante per consentire di offrire ai nostri soci-lavoratori e dipendenti le garanzie necessarie e lavoro di qualità, dall'altro per mettere in campo un progetto davvero sussidiario in collaborazione con l'amministrazione pubblica. Il rapporto tra cooperativa e Comune credo infatti non debba essere ancillare, ma debba basarsi su una autonomia del gestore dal punto di vista organizzativo, lasciando all'ente pubblico la fondamentale funzione di controllo sul fronte della qualità dei servizi erogati'.

Storicamente nei servizi per l'infanzia questo ruolo sussidiario è stato svolto dalle scuole Fism.
'Questo approccio confessionale ha certamente indicato un modello di sinergia.

Nella cooperazione laica la sussidiarietà si è costruita nel tempo, collaborando coi Comuni e, ripeto, affermando pian piano l'autonomia dei gestori'.

E' un mercato davvero aperto e basato su una concorrenza virtuosa quello legato ai servizi educativi?
'Noi abbiamo sempre costruito progetti per partecipare a gare vere. Se qualcuno considera il territorio in cui opera una sorta di 'feudo' dove i rinnovi sono quasi automatici in una logica che risponde più al modello dell'accreditamento rispetto a quello del bando, credo sbagli nell’attuale sistema di vincoli e opportunità. Come dicevo, occorre certamente avere il tempo per progettare in modo solido la propria azione, ma questo non significa considerare un atto di lesa maestà la presenza di altri operatori. Noi non l'abbiamo mai fatto'.

Da Vignola l'attività della società Dolce si è poi estesa a gran parte della provincia modenese.
'Gestiamo i servizi nido 0-6 e 6-18 nel post scuola e nell'affiancamento ai ragazzi con disabilità a Maranello dal 2010, tutti i servizi scolastici e quelli socio-educativi per le famiglie con difficoltà nell'Unione Terre di Castelli, gestiamo il nido del Pozzo a Modena, i servizi infanzia a San Cesario, quelli 0-6 anni a Sassuolo e il trasporto scolastico e l'attività socio-educativa a Castelfranco. La prima nostra regola è quella di creare luoghi aperti: la struttura educativa deve necessariamente essere aperta alla comunità, le famiglie devono poter entrare al nido e i bambini devono uscire per conoscere il territorio solo così si costruisce una vera comunità educante. In questo contesto vorrei citare due appuntamenti in programma in questi giorni. Il 4 giugno a Maranello, al parco Enzo Ferrari, si terrà infatti il laboratorio di costruzione strumenti musicali e gioco dei mimi e la mostra espositiva 'Rusco e Brusco' realizzata dai bimbi che frequentano i servizi di pre e post scuola a Maranello. Stessa mostra che è aperta fino al 6 giugno anche nell'Unione delle Terre di Castelli insieme a una serie di laboratori di riciclo creativo in collaborazioni con i Comitati genitori'.

Non solo attività educativa, ma anche vera e propria attività di sostegno alle famiglie. Sempre nell'Unione Terre di Castelli avete messo in campo insieme alla cooperativa La Lumaca il progetto Zeroseiplus. Di cosa si tratta?
'E' un progetto di contrasto alla povertà educativa selezionato dalla impresa sociale 'Con i bambini' voluta dal Governo Renzi per finanziare, in accordo con le Fondazioni bancarie, progetti di questo tipo. L'obiettivo è quello di sperimentare risposte e modelli di intervento per famiglie fragili con figli minori. L'idea nel caso del progetto Zeroseiplus è quella di potenziare l'offerta educativa per i bimbi 0-6 anni rafforzando il legame con la natura e il territorio: si va dall'ampliamento dell'orario di apertura del Nido passando per oltre 250 laboratori di educazione all'aperto, fino a progetti a lungo periodo di inserimento al nido'.

Spostando lo sguardo alle politiche di welfare per i minori in Emilia Romagna, qual è a suo avviso il principale punto di forza e quali i limiti su cui lavorare?
'Sui servizi legati ai Nidi credo che l'Emilia Romagna sia un esempio di eccellenza non solo in Italia ma in Europa. Quello su cui credo occorrerà molto lavorare in futuro è il servizio rivolto alla fascia di ragazzi in età preadolescenziale e adolescenziale. Penso al periodo delle scuole Medie in primis: oggi per i giovani l'offerta in campo è davvero limitata. Per evitare fenomeni di devianza che, come sappiamo, possono sfociare anche nelle cosiddette baby gang, e per puntare su una vera inclusione, credo occorra mettere in piedi una nuova infrastruttura sociale che offra solide attività dopo-scuola a questi ragazzi. Chi ha i genitori al lavoro o a chi ha contesti famigliari fragili passa intere giornate da solo a casa già a 12-13 anni: questa è la realtà e su questo bisogna agire, esattamente come si è fatto in passato sui Nidi'.
g.leo.

Redazione Pressa
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La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, ..   Continua >>


 
 
 
 

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