Un corteo di protesta nato contro il disegno di legge 'Sicurezza' che, per gli organizzatori, 'limita tutte le persone che vogliono poter protestare per i propri diritti'. Il rischio, scrivono su un volantino, e quello di 'rendere illegale ogni libertà di espressione e protesta'.
Franco Bertoli dello storico spazio sociale autogestito Libera di Modena apre il corteo con un discorso: 'E' in discussione al Senato, dopo essere passato alla Camera, questo decreto Sicurezza DDL 1660. Per fare un esempio, a chi arriva in Italia dopo aver attraversato il deserto e il mare non è concessa la scheda telefonica per poter chiamare i propri famigliari; ma ci sono anche norme contro chi occupa una casa, mentre se si viene licenziati non si può occupare la strada davanti all'azienda. Siamo a una svolta autoritaria, e dobbiamo protestare contro questo governo'.
E' un serpentone di colori e musica quello che attraversa Modena nel pomeriggio lungo i viali. Tanti i manifestanti dei diversi collettivi e spazi autogestiti arrivati soprattutto dal nord Italia.
C'è il servizio di autodifesa voluto dagli organizzatori per intercettare sul nascere ed evitare disordini e infiltrati durante il corteo, ma anche tanti ragazzi che per mantenere pulito il percorso dopo il passaggio raccolgono gli eventuali rifiuti lasciati a terra.
'Lo spazio sociale Libera - spiega Franco Bertoli - ha pagato autofinanziandosi i bagni chimici al Novi Sad'. Ognuno nel corteo esprime il proprio essere. C'è chi porta striscioni con scritto 'Si parla di sicurezza, si legge repressione', chi sventola bandiere 'Palestina libera', e 'Lottiamo per la libertà'. Nel mentre dai camion la musica techno riempie l'aria, dei dj suonano sopra dei furgoni. Sotto i ragazzi ballano, avvolti nei look più diversi. Scende il tramonto, il corteo prosegue. L'appuntamento per tutti dalla serata fino a notte è al parco Ferrari.
Marco Amendola
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