Grave episodio di violenza ieri all'interno della Casa Lavoro di Castelfranco Emilia, dove un agente della Polizia Penitenziaria è stato brutalmente aggredito da un detenuto. L'uomo, secondo quanto riferito dal Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (Sappe), ha sferrato un pugno al volto del poliziotto, facendolo cadere a terra, per poi colpirlo ripetutamente al torace con calci.
Solo l'intervento tempestivo di un collega ha impedito che l'aggressione degenerasse ulteriormente. Il detenuto, stando a quanto denunciato dai sindacalisti, avrebbe reagito con violenza dopo che gli era stato negato il permesso di uscire dalla sezione in cui si trovava.
A denunciare l’episodio e a sollecitare provvedimenti urgenti sono stati Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto del Sappe, e Francesco Campobasso, segretario nazionale del sindacato. 'Quanto deve ancora accadere – si chiedono i rappresentanti sindacali – prima che vengano assunte iniziative concrete per tutelare il personale di Polizia Penitenziaria? Perché questi soggetti pericolosi non vengono trasferiti in strutture adeguate, dove poter scontare la pena in regime chiuso, almeno fino a quando non dimostrano di saper rispettare le regole?'.
Il Sappe ha chiesto con l’immediato trasferimento del detenuto responsabile dell’aggressione in un altro istituto penitenziario e l’applicazione del regime restrittivo previsto dall’articolo 14 bis dell’Ordinamento Penitenziario, riservato ai soggetti particolarmente violenti o pericolosi.
Violenta aggressione nel carcere di Castelfranco Emilia: agente della Polizia Penitenziaria preso a calci da un detenuto

La denuncia del sindacati Sappe: 'Cosa deve accadere per avere quelle tutele che da tempo chiediamo?'
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