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Caso stadio, parla Caliendo: 'Il Comune ne fa un caso personale, mi vogliono eliminare'

Caso stadio, parla Caliendo: 'Il Comune ne fa un caso personale, mi vogliono eliminare'

Il patron del Modena parla a Modena Radio City: 'Sindaco e Assessore non vengono al Credito sportivo. Non mollo ma chiedo a loro cosa devo fare'


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'Sembra quasi che se ne faccia una questione personale, Caliendo da fastidio e bisogna eliminarlo. Questa è una cosa che non mi sta bene. Io posso dire che il sindaco e l’assessore allo sport hanno fatto tanto per il Modena calcio, solo che ultimamente hanno lasciato un po’ desiderare il loro appoggio e infatti ci hanno tolto tutti gli sponsor possibili e li hanno passati direttamente alla pallavolo, facendoci purtroppo limitare le nostre entrate“.

E' uno dei passaggi più significativi dell'intervento rilasciato a Modena Radio City dall'Amministratore Unico del Modena Calcio Antonio Caliendo in queste settimane nuovamente al centro della polemica sportiva ed istituzionale per la vicenda legata alla gestione dello stadio. Una gestione regolata da una convenzione con il Comune (proprietario), che nel corso del tempo, soprattutto a causa del passaggio dalla serie B alla Lega Pro, risulterebbe ormai insostenibile per la società gialloblù. Certo che questo non può essere una giustificazione sufficiente nel momento in cui impegni e responsabilità, fino a che i contratti rimangono validi, devono essere rispettati. E su questo fronte Caliendo ha il fianco scoperto, non avendo onorato il pagamento delle rate del mutuo che gravano sulla società per stadio (giugno e dicembre 2016 per un ammontare di oltre 230mila euro).
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Rate e soldi, che il credito sportivo vuole e con tanto di interessi. Pena, da un lato le penali del credito sportivo, ma dall'altro il presupposto, per il Comune di Modena, stracciare la convenzione (e l'assessore Guerzoni nei giorni scorsi aveva già confermato di stare valutando le possibile strade per arrivarci), subentrando direttamente nella gestione dello stadio ma accollandosi (e non è un passaggio da poco anche sotto l'aspetto politico), anche il peso della fidejussione a garanzia.

Ed è proprio sul rapporto e sugli impegni con il credito sportivo che Antonio Caliendo riporta l'attenzione non solo sua ma anche del Comune: “Io so solo una cosa, che per lunedì era fissato un appuntamento al Credito Sportivo e io, mio malgrado devo annullare perché praticamente mi hanno detto che è inutile che ci riuniamo se non c’è la presenza del Comune. Il Comune si è rifiutato di presenziare al Credito Sportivo che ci ha dato la possibilità di “trovare un accordo” e addirittura si parlava di una sospensiva di due o tre anni per darci la possibilità di andare in serie B.
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Invece questo ci è stato negato, noi ne abbiamo preso atto e a questo punto non vediamo l’ora di accontentare i desideri del sindaco e del suo assessore allo sport. Sembra che i guai di Modena siano solo questi“.

E qui l'intervista a Radio City, riportata subito dal giornalista Giovanni Botti di Modenasportiva.it assume toni e contenuti di un personaggio (perché Caliendo, al di là delle opionini, personaggio lo è), protagonista che pur ferito e piegato, non si spezza e, pur vittima, è pronto a rilanciare. Fuori dagli schemi e a tratti anche della comprensione, come ha spesso fatto.  'Visto che il Braglia non può vivere con una partita ogni 15 giorni, Io avevo suggerito che lo stadio andasse in mano a una qualche società di gestione e che fosse messo in una condizione di poter lavorare tutti i giorni. Visto che io ho dato tutto quello che potevo dare, mi dispiace solo che ne facciano una questione personale, perché io ho sempre avuto rispetto per le istituzioni. Qui sembra quasi che se ne faccia una questione personale, Caliendo da fastidio e bisogna eliminarlo. Io non ho mai nascosto di essere aperto ad una eventuale cessione e ho sempre detto e ripetuto, e lo ripeto ancora, che tutto pensavo tranne che fare il presidente al Modena Calcio, mi ci sono trovato e pensavo di avere anche un po’ di comprensione dagli stessi tifosi.
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Io non ho fatto male a nessuno, ho solo pagato di persona quello che ho potuto fare di bene o di male, ma se ho fatto qualcosa di male e di sbagliato ho pagato e ci ho rimesso solo io.
Non sono un vigliacco, non lascio mai il timone, e spero di avere da parte dei tifosi la comprensione di dire che Caliendo da quando sta qui non ha mai preso un punto di penalizzazione“.

Gi.Ga.

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