Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di
modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.
Si fanno a Modena le valigie delle supercar più esclusive nel mondo. Ma non solo. “Su questa pelle, Sebastian Vettel vinse la sua prima gara in Toro Rosso a Monza nel 2008”, dice Simone Schedoni mentre accarezza la pelle scamosciata di colore blu utilizzata per ricoprire il sedile della monoposto. Questa è una storia che inizia a Modena nel 1880, e che sotto la Ghirlandina vede nascere le valigie delle supercar, oltre le parti in pelle per la Formula 1 come Ferrari e il team Racing Bull di Faenza.

'Dal 1983 siamo fornitori con il Reparto corse Ferrari e abbiamo ricoperto di pelle scamosciata i sedili delle monoposto di Michael Schumacher, di Sebastian Vettel, solo per citarne alcuni.
Questo serviva a rendere più stabile la posizione del pilota seduto all'interno dalla vettura', racconta Simone Schedoni, quarta generazione dell'azienda modenese specializzata nella produzione di set di valigie esclusive da viaggio che finiscono nelle automobili di tutto il mondo. Optional unici, ordinabili esclusivamente al momento dell'acquisto di splendide vetture da sogno. Valigie studiate e realizzate per sfruttare gli spazi limitati a bordo delle vetture. Inizialmente attiva nella produzione di scarpe, oggi Schedoni Cuoio è un marchio riconosciuto nell'automobilismo mondiale. 'La nostra è una storia che si intreccia a quella dei marchi più blasonati dell'automobilismo mondiale come Ferrari, Rolls Royce, Pagani, Bugatti, Lamborghini, McLaren, Bentley, Aston Martin. Qui a Modena facciamo tutto a mano, pezzo dopo pezzo, e nell'azienda è impiegato il 75% di donne”, racconta Simone Schedoni. Più che di valigie si tratta di pezzi unici, ordinabili esclusivamente come optional per le auto, e che ne diventano parte integrante. Fondamentale è l'attenzione al dettaglio e il fattore umano. “Uniamo alta artigianalità e tecnologia, utilizzando gli stessi pellami e colori utilizzati negli interni e abitacoli delle auto scelte dai clienti', racconta Simone, in una passione trasmessa da suo padre Mauro Schedoni. “Fu mio padre ad avere l'intuizione per quella che divenne una valigia iconica per la Ferrari F40, oggi ricercatissima. Nacque così: l'F40 non aveva spazio a bordo per portare le valigie. E così a mio padre Mauro venne l'intuizione, e cioè sfruttare lo spazio all'interno della ruota di scorta. Nasce in questo modo la valigia rotonda, unica nel suo genere e introvabile oggi perchè pezzo di collezionismo”. Avere il set di valigie originali aumenta il valore stesso della vettura sul mercato e fra i collezionisti. 'Queste sono valigie che si possono avere solo acquistando le automobili – spiega Schedoni - anzi, per far fare un paragone, costano quanto la macchina in quanto pezzi unici. Per esempio un set di valige optional dei modelli McLaren può toccare anche i 100mila euro oltre ad essere un biglietto da visita. Ogni prodotto che esce dall'azienda ha il marchio Schedoni'. Fu Enzo Ferrari a suggerire a Mauro Schedoni di usare il proprio nome sul marchio.
Marco Amendola
Marco Amendola
Marco Amendola. Formazione Dams Cinema presso Università di Bologna. Giornalista videomaker nel settore informazione e media, si occupa di attualità, automobilismo e approfondimenti di cos..
Continua >>