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Una fotografia (foto sopra) che pesa come un macigno sul cuore, sul cervello. Eccoli lì, accatastati in una stanza dei servizi sociali di Bibbiano, i regali che i genitori dei bambini strappati alle loro famiglie dal Sistema-Val d'Enza avevano spedito ai loro figli. Scarpette, bambole, vestiti, un semplice pandoro, tanti vestiti. Oggetti mai consegnati perchè - spiegano gli investigatori - si voleva annichilire qualunque forma di presenza dei veri genitori. E non c'è nemmeno la forza di leggere le lettere strazianti dei genitori, accusati di abomini mai commessi, annientanti nell'orrore silenzioso reggiano. Non c'è la forza perchè il cuore e il cervello non è in grado di sopportare oltre. Basta guardare quella foto per immaginare le mani di quei genitori a scegliere tra gli scaffali anonimi un regalo per tenere in vita il filo che ancora li legava ai figli tolti senza motivo.
Regali che appena afferrati dai genitori diventano improvvisamente sacri, perchè carichi di affetto e dolore. Giocattoli e vestiti pagati alla cassa di quel supermercato anonimo, probabilmente tra le lacrime e poi incartati e spediti.
Spediti e mai arrivati.
E il silenzio imposto dagli assistenti sociali, quelle lettere e quei regali nascosti accanto a un termo di una stanzetta, che si tramutava in disperazione doppia, per i genitori e i figli. 'Caro papà mi manchi tanto, spero che ci rivedremo più presto possibile. Vorrei che mi portassi uno dei tuoi splendidi regali. Mi potresti scrivere un biglietto o un messaggio più spesso, perché di te non ho ricevuto nessun biglietto e quindi mi sono chiesta il perché. Quando avrai finito di leggere per favore prendi immediatamente carta e biro e mi scrivi una bella lettera'. Questa è una delle lettere di una ragazzina tolta ai genitori.
Una lettera mai consegnata. Come quei regali.
E intanto l'orrore di Reggio costruiva prove false per cementificare la frattura, per rinsaldare l'abominio vero che raccontava di abomini finti. Prove false come questo disegno (foto sotto). Un disegno a matita di una bimba che disegna se stessa accanto all’ex compagno della madre. Nel disegno le braccia che abbracciano ambiguamente la piccola. Una modifica al disegno fatta 'personalmente' dalla psicologa della Asl di Montecchio Emilia che seguiva la bimba, scrive il gip Luca Ramponi nell’ordinanza. L’operatrice riferiva che la bambina le aveva confidato che l’ex convivente della madre la toccava nelle parti intime. E così per avvalorare la tesi la assistente sociali aveva modificato il disegno.
I nomi
Ventisette gli indagati nella inchiesta Angeli e Demoni. Sei ai domiciliari: il sindaco di Bibbiano Andrea Carletti, la dirigente dei servizi sociali della Val d'Enza Federica Anghinolfi, la psicoterapeuta di Torino Nadia Bolognini, la coordinatrice servizi sociali Val d’Enza Marietta Veltri, l'assistente sociale della val d'Enza Francesco Monopoli e Claudio Foti, direttore scientifico della onlus Hansel e Gretel. Per Anghinolfi e Monopoli divieto di esercitare l’attività per sei mesi così come per Imelda Bonaretti e Matteo Mossini psicologi dell’Ausl di Reggio, per Nadia Campani, responsabile ufficio di piano Unione Val d’Enza, Barbara Canei del servizio sociale Unione Val d’Enza, Sara Gibertini, Cinzia Magnarelli e Annalisa Scalabrini, assistenti sociale Unione Val d’Enza, per Maria Vittoria Masdea, educatrice e Sarah Testa, psicoterapeuta Hansel e Gretel.
Divieto di avvicinamento a un minore loro affidato per Fadia Bassmaji e Daniela Bedogni di Reggio. Indagati senza misure cautelari Federica Alfieri psicologa Ausl, Beatrice Benati assistente sociale Val d’Enza, Federica Gazzotti dirigente comunicazione Ausl, Katia Guidetti educatrice, Fausto Nicolini direttore Ausl, Cinzia Prudente, Marco Scarpati avvocato, Valentina Ucchino neuropsichiatra infantile Ausl, Flaviana Murru neuropsichiatra Ausl Montecchio.
Redazione Pressa
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