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Una comunità in lutto per dire addio allo storico parroco. Bastiglia oggi piange don Odoardo Ballestrazzi, l'anziano sacerdote nato proprio a Bastiglia, il primo gennaio 1927, e che per tanti anni ne ha guidato la parrocchia.
Don Odoardo si è spento questa sera, serenamente, nella sua abitazione. Aveva 96 anni. Da tempo non stava bene, ma fino agli ultimi mesi ha mantenuto la lucidità e la forza per celebrare la Messa e per incontrare i suoi parrocchiani.
Una storia di un parroco d'altri tempi, strettamente legata, intrecciata, al Comune nel quale era cresciuto, del quale conosceva ogni luogo, ogni storia, ogni famiglia. A giugno aveva festeggiato i 72 anni dall'ordinazione sacerdotale: ordinato sacerdote in Duomo a Modena il 24 giugno 1951, celebrò infatti la prima messa proprio a Bastiglia cinque giorni dopo.
Cappellano a Camposanto e a Cavezzo, parroco a San Prospero, insegnante di religione nelle scuole statali, il 24 giugno del '93 tornò a Bastiglia per guidare la parrocchia, per anni aiutato dallo storico sagrestano e amico Francesco Sacchi e negli ultimi anni affiancato da don Mario.
Se ne va un uomo buono, un sacerdote sempre pronto a un ascolto lontano da giudizi o colpevolizzazioni. Quello di cui don Odoardo parlava nelle omelie era un Dio accogliente, un atteggiamento che egli traduceva nell'attenzione alle persone che si rivolgevano a lui. 'Sursum corda' era l'espressione con cui accompagnava col sorriso il proprio interlocutore, in particolare coloro che vivevano momenti di difficoltà, fisica o psicologica. 'In alto i cuori', espressione della Messa in latino che fotografava il suo ottimismo.
Un atteggiamento aperto e comprensivo che non va però confuso con l'assenza di coraggio. Un episodio su tutti vale la pena ricordare e che ancora risuona nei ricordi di tanti bastigliesi. Erano i mesi dell'inchiesta che vedeva coinvolto don Giorgio Govoni, il sacerdote della Bassa ingiustamente accusato di abusi su minori. Quell'accusa infamante si rileverà totalmente infondata, ma in quei primi mesi del 2000, poco prima della morte di don Giorgio per crepacuore nello studio del suo avvocato, anche la Diocesi raccomandava prudenza. In fondo era sufficiente tacere. Don Odoardo non scelse questa strada, conosceva don Giorgio e dall'altare, davanti a tutti, lo disse più volte chiaramente: 'Io su di lui metto la mano sul fuoco'. Aveva ragione, e oggi la figura di don Govoni ha ottenuto piena riabilitazione. Ora, nel giorno in cui Bastiglia piange la morte di don Odoardo, è bello pensare possa riprendere insieme a don Giorgio, nel Paradiso in cui egli credeva fermamente e senza dubbi, quel dialogo di amicizia interrotto.
Domani (giovedì) alle 19 verrà celebrato il Rosario. Il funerale si terrà venerdì alle 15 a Bastiglia.
g.leo.
Redazione Pressa
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