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Lontano dai riflettori tutto pare sia già stato organizzato. Il Modena calcio, indipendentemente dalla vittoria del campionato di serie D (al momento i Gialli sono secondi a tre punti dalla Pergolettese con lo scontro diretta a Crema a fine aprile) salirà in serie C grazie a un patto di ferro che sarebbe stato siglato, anche se per ora solo informalmente, tra Romano Sghedoni e l'ad e socio di maggioranza del Carpi calcio Stefano Bonacini col quale la scorsa estate si erano già aperte le trattative. Oggi il Carpi naviga desolatamente ultimo in classifica di serie B con la salvezza distante 4 punti: pochi abbonati e un entusiasmo decisamente inferiore rispetto a quello che ruota attorno ai Canarini. Ecco allora che tra Sghedoni e Bonacini si sarebbe arrivati a un accordo.
Bonacini cederebbe il titolo sportivo (probabilmente quello di serie C) del Carpi al Modena calcio che così, anche senza una promozione matematica, uscirebbe dalle sabbie mobili della serie D (comunque costate quest'anno circa 3 milioni di euro) per lanciarsi nel, comunque costosissimo, campionato di serie C. Non solo, mister Gaudì dopo aver incassato dal patron di Kerakoll il compenso per il titolo sportivo (la cifra è ancora da definire) diventerebbe direttore generale del Modena Calcio lasciando la presidenza a Sghedoni stesso, con il Carpi che ripartirebbe dalla D senza Bonacini per restare totalmente nella mani di Claudio Caliumi, oggi socio di minoranza e presidente dei biancorossi.
E in tutto questo l'attuale compagine societaria del Modena calcio? Attualmente la ripartizione delle quote sociali vede Romano Sghedoni col 31,25% delle quote, Romano Amadei col 25%, Carmelo Salerno col 25%, Paolo Galassini col 9,375% e Gianlauro Morselli sempre col 9,375%. E' evidente che l'entrata di Bonacini porterebbe all'uscita di Amadei e a un forte ridimensionamento del ruolo di Salerno.
Leo
Redazione Pressa
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