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Modena, che figuraccia al Braglia. E dopo la delusione... la cessione

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Resta la sensazione che la squadra, nonostante le dichiarazioni, non ci abbia mai davvero creduto fino in fondo


Modena, che figuraccia al Braglia. E dopo la delusione... la cessione
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Nemmeno il tempo di smaltire rabbia e delusione per la cocente eliminazione del Modena dai playoff, che subito arriva la notizia che ufficializza il passaggio di proprietà del Modena calcio dal gruppo Kerakoll/Sghedoni alla famiglia Rivetti per il tramite della società Rivetex.
Occorre pertanto riavvolgere il nastro delle ultime ore, vissute in modo caotico, per analizzare a mente fredda quanto accaduto.

Dal punto di vista sportivo, il Modena, sul campo, ha fatto karakiri, gettando al vento nei minuti finali e di recupero, la qualificazione al turno successivo dei playoff, che sembrava cosa fatta dopo la vittoria in trasferta di domenica scorsa.


Invece, un Albinoleffe mai domo, ha avuto la meglio, gettando nello sconforto sportivo tutta la città; il Modena non ha obiettivamente giocato una grande partita, tutt’altro, la squadra è apparsa timorosa e impaurita e, specialmente nel secondo tempo, col trascorrere dei minuti, sempre più in balia dell’avversario; le scelte del mister, che ha cambiato modulo di gioco tre volte a gara in corso, e i cambi effettuati, non hanno certo messo i giocatori nelle migliori condizioni.

Mignani non ha evidentemente saputo trasmettere alla squadra quel furore agonistico necessario in gare come queste, tanto che lo stesso allenatore nel dopopartita ha fatto mea culpa, parlando della partita della paura. Ma nel calcio, ahimè, le responsabilità di queste debacle sono sempre dell’allenatore, volente o nolente.
Il risultato sportivo, non è quindi in linea con le aspettative della società, che a più riprese aveva dichiarato di puntare decisamente alla serie B.

Nella giornata odierna, con un tempismo davvero incredibile, arriva la conferma, come detto, della cessione del pacchetto azionario del Modena alla famiglia Rivetti.
Sghedoni lascia dunque con un rimpianto, la mancata conquista della serie B, ma al presidente, l’uomo che ha salvato il calcio a Modena, nulla può essere imputato; entrò a Modena parlando di un progetto su base triennale, e recentemente ha fatto sapere che, nonostante la sua grande passione per i colori gialloblù, avrebbe dovuto fare anche i conti con la realtà, leggasi la sua età; in ogni caso, il gesto di Sghedoni che sale sul pullman della squadra per la trasferta di Fermo è stato qualcosa di fenomenale, un bellissimo segnale di amore per i colori gialloblù.

Con il senno di poi, la gestione Kerakoll, dal punto di vista sportivo, è stata avara di risultati; il primo anno, in serie D, non sono bastati tre allenatori per vincere prima il campionato e poi lo spareggio; il Modena è salito in C solo grazie al ripescaggio e non sul campo. Il secondo anno, cominciato con lo strappo di Amadei e Salerno, è proseguito con l’esonero di Zironelli e si è concluso, complice il lockdown, con la successiva rinuncia a disputare i playoff che sul campo erano stato guadagnati; a parere di chi scrive, una scelta condivisibile; la società bene aveva fatto a rinunciare alla disputa dei playoff, viste le condizioni particolari in cui si trovava il calcio causa pandemia da covid e gli altissimi rischi, a tutti i livelli, a cui si sarebbe andati incontro.

Il terzo anno, dopo un girone di andata concluso al primo posto, è stato una lenta agonia; la squadra si è smarrita improvvisamente, salvo poi ritrovarsi nel finale, arrivare ai playoff con tante speranze e tante aspettative, per poi smarrirsi nuovamente e suicidarsi sul campo come accaduto ieri.

E oggi la notizia della cessione del Modena, che completa e conferma quanto già apparso nei giorni immediatamente precedenti all’inizio dei playoff; indubbiamente la trattativa potrà avere disturbato i giocatori, non sarà stata certo un incoraggiamento a dare il massimo per la maglia (specialmente da parte di quei giocatori in scadenza e al momento senza notizie di rinnovo e/o di conferma) ma la velocità e la tempestività con cui l’accordo è stato chiuso hanno colto tutti di sorpresa.

Certamente, a stagione conclusa, la famiglia Rivetti avrà preteso di dare una accelerata al closing per poter programmare nel migliore modo possibile la prossima stagione; non aveva più senso aspettare ancora, perché ormai i giochi erano fatti; lo stesso Sghedoni aveva confermato la trattativa, e con il senno di poi, non era solo una trattativa, ma un affare già concluso.
A Sghedoni un grande ringraziamento per avere salvato il Modena, e a Rivetti un enorme in bocca al lupo, augurandogli di riportare subito il Modena in serie B, cosa che tutti i tifosi gialloblù cominceranno a chiedere.

Ai tifosi, il giorno dopo l’eliminazione, resta l’amaro in bocca di una cocente delusione sportiva, e la sensazione che la squadra, nonostante le dichiarazioni, non ci abbia mai davvero creduto fino in fondo; probabilmente la trattativa sulla cessione ha finito per instillare nei giocatori, anche inconsapevolmente, un inevitabile senso di smantellamento, del rompete le righe.
Rimane la consapevolezza che comincia una nuova era, una nuova stagione, che ci sarà da sudare, anche se, alla fine, come sempre, tornerà la speranza che i colori gialloblu ritornino nel calcio di serie B.

Corrado Roscelli

Foto Fiocchi Modena Fc

Redazione Pressa
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La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, ..   Continua >>


 
 
 
 

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