Prima
rifiuta di partecipare al dibattito tra i due candidati mirandolesi al ballottaggio promosso da
La Pressa e
Sul Panaro dicendo che 'vi sarà un confronto mercoledì mattina e l’agenda è già completa', poi a fronte dell'annullamento di quel confronto (coi sindacati non coi giornalisti), rifiuta il
nuovo invito, sempre nostro e di Sul Panaro, dicendo che 'preferisce usare il tempo parlando con gli elettori'. Il candidato sindaco del Pd a Mirandola, Carlo Bassoli, è riuscito nel miracolo di dimostrare quanto il confronto per l'intera coalizione (
la doppia mail di invito è stata inviata anche al Pd della Bassa senza mai ricevere risposta ndr) che rappresenta non sia solo un inutile orpello, ma anche qualcosa da liquidare sfruttando qualsiasi argomento possibile: un confronto precedente o il parlare con gli elettori (come se il confronto con l'avversario non fosse un modo di rivolgersi agli elettori) poco importa. Ci mancava solo la sempre classica scusa del 'non ho sentito la sveglia'.Dispiace perchè a rimetterci non sono tanto le nostre testate giornalistiche, uniche a proporre un faccia a faccia tra Bassoli e la sua competitor Letizia Budri prima del ballottaggio, ma ad essere penalizzati sono prima di tutto i mirandolesi.
Così come non risulta pertinente il confronto con la scelta dell'uscente Alberto Greco nel 2019 come sottolinea correttamente la collega Antonella Cardone (
qui).
I cittadini non potranno ascoltare dai due aspiranti sindaci come si è arrivati agli apparentamenti noti, cosa cambierà nell'approccio tra il primo turno (dove correvano 4 candidati sindaci) e il secondo turno, che tipo di rapporto vi sarà con l'elettorato dei 5 Stelle che ha lasciato libertà di coscienze e che dialogo vi sarà con l'elettorato di Giorgio Siena il quale ha deciso di sostenere Bassoli.
O almeno non potranno ascoltare la posizione di Bassoli perchè egli ha così deciso. E questo non è un bene per nessuno. Per la politica, per gli elettori, per i lettori e per il giornalismo stesso. Indipendentemente da chi vincerà al secondo turno, perchè - sembra impossibile - ma vi sono cose più importanti rispetto al 'vincere' o al 'perdere'.
Pazienza. Bassoli parla di 'una campagna elettorale caratterizzata da una forte polarizzazione per lo più finalizzata alla ridicolizzazione dell’avversario allontanandoci sempre dai contenuti e dalle proposte'. Cosa vi sia di ridicolo in un confronto alla pari, moderato da giornalisti di testate diverse, con linee editoriali diverse, con stili diversi, lo sa solo il candidato Pd.
Ma nel dubbio, chi vuole, può comunque ridere.
Giuseppe Leonelli