Tpl, per il neo assessore Priolo mandato preciso: portare Seta in Tper
C'è da scommetterci: nei prossimi 5 anni i modenesi dovranno dire addio alla loro azienda locale (Seta) per adattarsi a un servizio di trasporto pubblico gestito da un grande unico carrozzone la cui locomotiva sarà a Bologna
Come noto l'azienda di trasporti che unisce i bacini di Modena, Reggio Emilia e Piacenza è da tempo in grave difficoltà. Carenza di autisti, tagli delle corse (anche scolastiche), mezzi obsoleti e troppo spesso coinvolti in incendi, disomogeneità nei contratti dei dipendenti delle tre province, accordi con il consolato delle Filippine per arruolare autisti... I problemi per l'azienda guidata oggi dal presidente Alberto Cirelli si sono inanellati con una cadenza sempre più frequente.
Cirelli stesso è finito più volte nel mirino non solo delle opposizioni che ne hanno chiesto le dimissioni, ma anche della giunta modenese del sindaco Massimo Mezzetti il quale, a fine settembre, insieme all'assessore Zanca ha preteso da Seta un 'piano di rilancio'. E pazienza siano passati due mesi e mezzo senza che niente sia cambiato e che del piano non se ne sappia nulla.Ma oltre alle responsabilità del presidente Cirelli, dietro a questa continua deriva di Seta si legge in controluce la volontà politica, in primis del Comune di Modena, di svuotarla per rendere 'inevitabile' il passaggio in Tper. Comune di Modena, casualmente guidato da un sindaco e da un assessore bolognesi e che ha un peso dirimente nella società essendo, insieme agli altri enti locali modenesi, il socio pubblico di maggioranza con oltre il 25%. Ufficialmente la linea del primo cittadino è ben diversa e punta al mantenimento dell'autonomia territoriale dell'azienda di trasporti, ma i segnali sono chiari, come dimostrano le dichiarazioni del consigliere regionale rieletto Luca Sabattini (molto vicino allo stesso Mezzetti).Il presidente De Pascale, dal canto suo ha già scoperto le carte e ha dichiarato di 'essere favorevole all'idea di creare una grande azienda di trasporti regionale', una presa di posizione netta che - come detto - è stata consegnata come mandato preciso al neo assessore Priolo.
C'è dunque da scommetterci: nei prossimi 5 anni i modenesi dovranno dire addio alla loro azienda locale (Seta) per adattarsi a un servizio di trasporto pubblico gestito da un grande unico carrozzone la cui locomotiva sarà tutta bolognese, con perdita totale di potere politico e di indirizzo di Modena. Così come già avvenuto del resto per la Fiera e per i grandi poli della logistica. Il tutto, sul fronte Seta, a discapito delle legittime richieste di cittadini e famiglie, che senza dubbio continueranno a pagare cifre notevoli per abbonamenti e biglietti bus a fronte di un servizio inadeguato.
Cinzia Franchini
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