ringraziando per la disponibilità che mi offrite di rendere pubblica la conversazione telefonica avuta ieri pomeriggio 4 marzo, le scrivo quanto segue.
In merito alla corrispondenza tenuta via messenger tra chi vi scrive e la vostra testata, vorrei precisare che posizioni e pensieri espressi sono stati fatti quale persona fisica e non certo con altre vesti o se preferite “funzioni”. Tanto è stato dimostrato, come in diverse altre occasioni di contributo al dibattito politico, quando ho inviato materiale di commento, anche alla vostra testata, li ho fatti a firma di portavoce dei Verdi di Carpi.
Detto questo, credo che le mie opinioni in merito alla necessità di cronaca di sottolineare o meno, la nazionalità di quanti coinvolti in diversi fatti, sia, seppur personale e forse non condivisibile da altri, da rispettare. Ho motivato questa mia posizione, pensando come su tutto il Paese, sia sensibile al tema dell’immigrazione pertanto come sia delicato l’argomento e come lo si tratta. Il richiamo all’attenzione nel trattare tali argomenti con la necessaria prudenza non era certo rivolto alla vostra redazione, o addirittura voler interferire nel necessario diritto di cronaca che vi compete, anzi è vero il contrario. Da vostro attento lettore mi preme contribuire al dibattito che la vostra redazione offre.
Ora, se lo scambio di opinioni tra un lettore e la redazione si può accendere, credo che sia giusto discuterne e confrontare i punti di vista senza trascendere gli argomenti o deviare il confronto su temi mai sfiorati o intesi dalle parti.
Se i giornalisti della vostra redazione si sono sentiti giudicati o peggio, messa in discussione la loro legittima libertà di espressione e opinione, me ne scuso certamente, tutto questo è lontano dal mio genuino pensiero, che è radicato nel rispetto della libertà di stampa e opinione, proprio come recita l’art. 21 della nostra Costituzione.
Tanto vi dovevo.
Nella proficua reciproca collaborazione e continuo scambio di idee tra la vostra redazione e i tanti vostri lettori, vogliate gradite sentimenti di cordialità e buon lavoro.
Andrea ArtioliGentile dottor Andrea Artioli,
prendiamo atto della sua missiva che pubblichiamo
Ognuno, ovviamente è libero di pensare quello che vuole, così come è nostra libertà dissentire fermamente dalle sue opinioni, al di là che lei decida di parlare come Presidente del Consiglio comunale di Carpi, carica che ricopre tutt'ora, o come privato cittadino.
Ci dispiace infine, e lo ribadiamo, il silenzio del Suo sindaco, Riccardo Righi, su tale vicenda.
Buon lavoro a lei
Giuseppe Leonelli