A Nord della ferrovia, nel frattempo, nasce la zona industriale (Fonderie Corni, Officine Maserati, FIAT Trattori, Cantine Chiarli, Comau, Acciaierie Ferriere, Officine Rizzi, Stabilimento Benfra, Officine Padane, Consorzio Bestiame, Cantine Riunite Civ&Civ ecc..), tutti luoghi che hanno dato lavoro ai nostri nonni e genitori e che hanno portato, anche a Modena, il boom economico. Nella zona attuale della Sacca, nel frattempo, sorgono piccole aziende artigiane, terziarie per i colossi industriali (è quello che succede oggi a Maranello intorno alla Ferrari) e così i modenesi, ormai usciti dalle ristrettezze della guerra, cominciano a costruirsi la propria casa: nasce il Villaggio Europa. Anche INA Casa pensa di decentrare alla Sacca la città costruendo un quartiere autonomo, con negozi, scuole, chiese, circoli sportivi a tutt’oggi presenti. Gran parte della città con tanti nuovi quartieri si sviluppa oltre la ferrovia e la delimitazione è ora la tangenziale, che delimita anche la zona antismog. Il Comune, negli anni 80-90 allora lungimirante, propone e sollecita, anche con incentivi, lo spostamento delle attività industriali a nord della tangenziale; molte ditte, ma non tutte, rispondono favorevolmente e il comune permette un ulteriore ampliamento abitativo anche nella zona Sacca; intorno a via Canaletto Sud (una parte della vecchia strada che una volta si chiamava Abetone-Brennero) vengono costruite sia palazzine signorili sia popolari sia villette a schiera ma anche nuove scuole e asili sia di cultura italiana che anglosassone: arrivano nuove persone, nuove mentalità, nuove esigenze.
Ma dove è finita la lungimiranza dei nostri amministratori? Oggi si vuole tornare indietro, si vuole riportare il traffico pesante all’interno del quartiere abitato. I nostri attuali amministratori hanno predisposto e stanno predisponendo una nuova zona abitativa intorno all’ex mercato bestiame e all’ex mercato della frutta, hanno sistemato e allargato via Finzi e hanno dichiarato questa zona come eclusiva zona residenziale scordandosi (ma perché?) di fare questa variazione anche nella zona Sacca intorno a via Canaletto che è rimasta semi-residenziale!
Perchè un Polo Logistico interregionale, che porterà ulteriore traffico, all’interno della città? Perché nell’area Civ & Civ, ancora invenduta e quindi non di proprietà Conad, non vengono predisposte collinette antirumore e antismog prendendo esempio da quanto è stato fatto a protezione del villaggio Terranova? La proposta è invece di costruire una nuovo tratto di strada asfaltata parallela alla tangenziale, su suolo pubblico attualmente utilizzato per parco cani, che sarà percorsa esclusivamente dai TIR, provenienti dalle regioni nord orientali, in ingresso all’area privata Conad? Ma come arriveranno a questo raccordo i TIR? Percorrendo le strade abitate della Sacca su cui verranno costruite nuove rotatorie! Che ne sarà dei cartelli anti-smog? Verranno spostati?
I mezzi entreranno in città e percorreranno le strade del quartiere! Che ne sarà dell’aria che respiriamo? Modena è già la città più inquinata dell’Emilia Romagna e siamo la terza a livello nazionale. Vogliamo arrivare primi e vincere questa vergognosa medaglia a scapito dei nostri polmoni? Già ci sono case in vendita, ma chi comprerà alla Sacca e a quali prezzi?
MGV



