Opinioni Lettere al Direttore

Odissea pendolari: Modena-Sassuolo in treno con 130 minuti di ritardo

Odissea pendolari: Modena-Sassuolo in treno con 130 minuti di ritardo

'Politici che si riempiono la bocca di parole ecologiste e che poi spingono sempre di più sul mezzo privato'


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Egregio Direttore,
non mi aspetto grandi cose da un sistema di gestione che rende impossibile riparare un'obliteratrice presso la stazione Policlinico di Modena dal 12 novembre dello scorso anno, oppure che non risponde alle istanze di un maggiore decoro in stazione o non si accorge della necessità di riparazione delle infiltrazioni dal tetto, che fanno precipitare l'acqua al piano sottostante in maniera così copiosa che presto procurerà un danno grave all'impianto elettrico o all'ascensore...
 

Quella di oggi, però, è l'apoteosi di disorganizzazione, inefficienza, incapacità gestionale, indifferenza politica; non si salva nessuno!
Come tutte le mattine prendo il treno delle 07:37 insieme a tanti altri passeggeri per Sassuolo, per cui incomincio a parlare al plurale, essendo stati tutti nella stessa barca. Arrivati in stazione a Piazza Manzoni il treno si ferma per un quarto d'ora in attesa dell'altro e, solo dopo tutti questi minuti, i passeggeri sono stati informati dal capotreno che l'altro convoglio era fermo a Casinalbo per un passeggero che si è sentito male. Cose che capitano anche nei paesi più civili del nostro...
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è il resto che non capita nei paesi più civili del nostro e molto meglio organizzati e gestiti a tutti i livelli!
 

Mentre i medici ed infermieri diretti a Baggiovara - magari per un intervento chirurgico programmato - avevano già lasciato il mezzo e raggiunto l'ospedale con un taxi, gli altri passeggeri alle 08:45 sono stati invitati a scendere perchè dalla 'centrale operativa' hanno informato il nostro capotreno che il treno proveniente da Sassuolo sarebbe stato fermato a piazza Manzoni e sarebbe ritornato a Sassuolo. Sotto una pioggia battente, tutti i passeggeri speranzosi sono passati sull'altro marciapiede, coperto da una pensilina malandata che a fatica proteggeva dalla pioggia.
Alle 08:56 è arrivato il tanto desiderato treno, ma poi si è scoperto che in realtà avrebbe proseguito per la stazione centrale, così come il nostro treno originario, ancora fermo sull'altro binario, che lo ha seguito dopo un quarto d'ora. Nel frattempo è arrivato il secondo treno da Sassuolo e anch'esso ha continuato per la stazione centrale, con il risultato che sull'intera linea non c'era più un convoglio.
 

Alle 09:40 è arrivato finalmente il treno diretto a Sassuolo (meglio definirlo un treno di carri bestiame), inizialmente programmato per le 09:01 e tutti i passeggeri dei due treni precedenti si sono accomodati. Non è finita: alle 10:01, arrivati a Formigine, tutti sono stati invitati a scendere per trasbordare sulla corriera sostitutiva per proseguire fino a Sassuolo.
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Immaginate i passeggeri di due treni, alcuni con bici e monopattini al seguito, stipati in una sola corriera, anche se dubito che chi viaggia abitualmente in auto blu con autista possa rendersene conto...
 

L'arrivo a Sassuolo è avvenuto alle 10:19, con 130 minuti di ritardo.
Sono decine di volte che in questi anni sono avvenuti continui contrattempi e tutte le volte sono stati gestiti male. Un treno che è strategico in quanto unisce due ospedali di primaria importanza dovrebbe avere tutte le priorità in un paese civile. Stazioni degne di tale nome, sale di attesa, bagni funzionanti, un bar, ma forse chiedo troppo a politici che si riempiono la bocca di parole ecologiste e che poi spingono sempre di più sul mezzo privato. A politici che trasformano stazioni in centri di ricerca e sviluppo e poi non lasciano a disposizione dei passeggeri un bagno o una sala d'attesa. Ad amministratori pagati profumatamente e che non curano il livello organizzativo e gestionale e lasciano che il tutto precipiti verso situazioni vergognose.
 

Non c'è più un treno che non sia devastato dai graffitari, le stazioni sono al limite dell'implosione, i passeggeri abbandonati al loro destino e senza uno straccio di assistenza, affidati ad un call center che non risponde dopo nemmeno venti minuti di attesa.
Posso dire che dovrebbero vergognarsi tutti, rassegnare le dimissioni dai rispettivi posti per un minimo segno di dignità?
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Ma questo capita nei paesi civili.
Cordiali saluti
 

Nicola Rosati - Modena
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