Opinioni Lettere al Direttore

Modena, piazza Riccò: cantiere in completo abbandono

Modena, piazza Riccò: cantiere in completo abbandono

A fronte di una spesa considervole di centinaia di miglia di euro il parco non tornerà ad avere la propria bellezza accogliente se non tra decenni


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Buongiorno a tutta la redazione,
Vorrei segnalarvi una situazione cittadina che ritengo anomala, speranado che la cosa possa essere di vostro interesse e vogliate quindi poi veicolare l'informazione sulle vostre pagine.
Mi riferisco al cantiere di piazza Riccò, nel cuore del quartiere di S. Agnese.
I lavori hanno avuto inizio il 20 gennaio e avrebbero dovuto, come da tabella esposta in cantiere, essere terminati entro il 30 giugno.
L'intervento, come senz'altro ricorderete, è cominciato sotto i peggiori auspici, scatenando le ire di un gruppo di cittadini a causa dell'abbattimento di numerosi alberi decennali che ha lasciato il piazzale completamente esposto agli agenti atmosferici, privandolo cosi del riparo e della piacevolezza caratteristiche di un area ricreativa.
(Tralascio qui uteriori commenti sulla effettiva necessità dell'abbattimento: siamo sicuri che tutti gli altri alberi di Modena siano stati sottoposti alla stessa puntigliosa verifica, oppure in questo caso la verifica è stata strumentalmente eseguita - come temo - proprio per poter guìiustificare l'abbattimento?)
Dopo i primi giorni di attività del cantiere poi, con l'abbattimento degli alberi e la demolizione delle strutture presenti, la presenza di operatori al lavoro si è ridotta notevolmente: ho occasione di passare frequentemente dal cantiere e molto spesso l'ho trovato non presidiato da alcun lavoratore.
La durata prevista
del cantiere era di 180 giorni e lo stesso avrebbe quindi dovuto concludersi a giugno: una tempistica che già pareva esagerata per ripristinare qualche vialetto e qualche attrezzatura di gioco per i bambnini: qualche settimana di lavoro sarebbe parsa più adeguata allo scopo; questa tempistica avrebbe inoltre consentito la restituzione del parco alla fruizione della cittadinanza già in primavera.
Purtroppo invece siamo ad oggi a fine agosto ed il cantiere è in condizioni di completo abbandono.
Il parco tristemente disboscato e con ampi spazi di terra arida senza copertura erbosa è ancora sigillato: non è stato terminato nei già lunghissimi tempi previsti privando cosi i cittadini dell'utilizzo del parco per tutta la primavera e tutta l'estate.
Non so quando verrà consegnato il cantiere né i motivi per i quali non si sia ritenuto di inviare i lavoratori previsti ( come da tabella di cantiere) per completarlo: nulla è stato affisso a fianco delle suddette tabelle per informare i cittaìdini ed i residenti in merito.
Quel che è certo è che a fronte di una spesa considervole di centinaia di miglia di euro il parco non tornerà ad avere la propria bellezza accogliente se non tra decenni: rimarrà una landa assolata in estate e gelida
in inverno: la solita desertificazione che il Comune assicura praticamente ad ogni intervento: dal Novi Sad a Piazza XX settembre, dall'ex AMCM ai parcheggi di quartiere.
Occorre inoltre notare che la stessa dinamica di aprire cantieri (riferimento a quello recente del parcheggio di via S.G.Bosco) e di lasciarli poi abbandonati in corso d'opera, prolungandone poi irragionevolmente ed apparentemente immotivatamente la durata, sembra essere diventato un modus opernadi della gestione dei lavori pubblici modenesi.
Questo nella migliore delle ipotesi sembra puntare alla incapacità del Comune e delle ditte appaltatrici di far fronte in modo corretto e professionale a compiti apparentemente banali: non stiamo parlando di grandi cantieri di infrasttrutture, ma di parchetti giochi o piccoli parcheggi.
Una committenza seria ed in buona fede dovrebbe porre penali contrattuali in caso di mancata consegna del cantiere nei tempi prestabiliti o, quantomeno, accertarsi scrupolosamente che i lavori vengano affidati ad aziende che diano ampia prova di essere strutturalmente in grado di adempiere ai loro impegni nei tempi concordati: questo è ciò che accade quotidianamente nel privato, non si vede perchè non debba essere fatto anche nel pubblico.
C'è da augurarsi quindi che ci sia semplicemente l'inettitudine alla base di queste plateali inefficienze e da sperare che non esista invece un preciso orientamento a lasciar deliberatamente gonfiare i tempi dei cantieri facendone poi pagare i costi maggiorati a dismisura ( oltre ovviamente ai disagi) alla collettività.
Le casse comunali non devono diventare il bancomat delle coopertaive edili del territorio ed i lavori appaltati debbono essere volti ad un efffettivo miglioramento della qualità delle strutture pubbliche urbane. I lavori commissionati debbono poi esser econsegnati nei tempi previsti e, soprattutto, con una qualità che onori quella dei cittadini modenesi che li pagano.
Ringraziandovi per l'attenzione ed augurandovi buon lavoro saluto molto
Cordialmente,
Marco Rubbiani
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