La storia della struttura del Policlinico di Modena è uguale e parallela a quella del ponte Morandi. Pensato nel 1935 e realizzato con cemento armato scadente negli anni 50, ha destato continui allarmi e fior di ingegneri ne hanno segnalato la pericolosità. Poi nel 2001 lo stesso direttore generale Augusto Cavina dichiara che a causa di vizi occulti in caso di terremoto ci sia una possibilità medio alta di crollo. Nonostante mille sollecitazioni per altri 10 anni e anche dopo il terremoto dell’Aquila viene fatta solo manutenzione ordinaria.
A causa del sisma del 2012 vengono segnalati seri danni e l’edificio viene evacuato. Una perizia di parte commissionata dallo stessa direzione del Policlinico e senza strumentazioni avanzate afferma come si può riaprire la struttura al pubblico purché entro un anno i lavori di rafforzamento siano terminati. Passano anni prima dell’inizio dei lavori di messa in sicurezza che sono ancora in corso. Ovviamente non potendo prevenire un terremoto edifici di questo tipo andavano da tempo abbattuti o messi in sicurezza senza rischio per gli utenti ma si preferisce sempre la terza via: sperare che il terremoto non si ripeta tanto alla fine le responsabilità sarebbero di tutti e quindi di nessuno.
Anna Beatrice Borrelli
Policlinico di Modena, storia parallela a quella del ponte di Genova

Pensato nel 1935 e realizzato con cemento armato scadente negli anni 50, ha destato continui allarmi
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