Emergenza medica, le scelte siano effettuate dalla Ctss su basi scientifiche
Un luogo di soluzioni scevre da demagogie, populismi, timori elettorali, bensì frutto di studio, formazione e acquisizione di competenze reciproche
organizzare l’emergenza Chirurgica, come spesso mi sono trovato a fare in regione ed al Ministero, ha un vantaggio: la corrispondenza tra l’appropriatezza/atto curativo ed il risultato sulla vita e salute del paziente è diretta ed effettiva. Affrontare la questione, invece, dell’emergenza Medica mette a nudo quanto la scienza debba ancora patire il limite sul primato della matrigna natura umana in alcune patologie acute ed improvvise. Anche un chirurgo, in questo, vive in sé i limiti dell’ impreparazione e dell’impotenza, ritrovandosi forse più tra i cittadini e gli amministratori timorosi che tra i propri colleghi competenti e preparati da anni di esperienza.
Ma proprio questa dicotomia tra medico e uomo non può non rendere evidente la necessità del primato della conoscenza, esperienza e competenza scientifica sul timore, la sfiducia o peggio il cavalcare la demagogia delle emozioni proprie delle legittime, ma pur sempre tali, insicurezze. Accettare la finitezza del corpo ed il primato della Natura senza dover esclusivamente correlare morte e sofferenze ad errori e colpe, non è una sconfitta umanistica ma una profonda crescita e maturità comunitaria e sociale. Insinuare più del dubbio che morti potrebbero essere evitate diversamente, non appartiene alla chiarezza di chi eventualmente vorrebbe giustizia, quindi la Procura e non le ispezioni, ma ai chiaroscuri della ricerca del facile consenso. Tutto il resto, che speriamo diventi sempre più vicino alla totalità delle malattie, solo accettando la complessità della discussione, la scientificità dei dati e delle profonde esperienze in campo potrà essere affrontato con l’equilibrio e l’appropriatezza tecnica necessari e la piena fiducia delle parti. Anche alla politica, dai cui non mi sottraggo al condividerne errori e limiti in tante discussioni e decisioni, va chiesto che la CTSS sia da subito la sede in cui sviluppare la complessità delle decisioni tecniche ed amministrative. In cui catalizzare un confronto tra professionisti, cittadini e amministratori che parta dai dati, dall’evidence based medicine, da idee, timori, informazioni e collaborazioni. In cui verificare e ridiscutere i risultati numerici e reali in itinere. Un luogo di soluzioni scevre da demagogie, populismi, timori elettorali, bensì frutto di studio, formazione e acquisizione di competenze reciproche tra figure molto diverse tra loro.
Cordiali saluti
Dr Andrea Leti Acciaro
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