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Dopo la partecipata presentazione a Nonantola, il prossimo sabato 3 Febbraio alle ore 17, l'originale testo di Matteo Malaguti 'Sul Dialogo Anima e Corpo', sarà presentato al Circolo degli artisti in via Castel Maraldo a Modena.
Insieme all'autore interverrà Don Alberto Zironi, parroco di Nonantola e Redù. Località alla quale è legato il culto di San Macario Alessandrino, abate del deserto egiziano la cui figura emerge e fa da filo conduttore alla ricerca di Matteo Malaguti iniziata quasi casualmente alcuni anni fa, quando in una libreria di Londra trovò un volume in lingua inglese del professor Douglas Moffat, che approfondiva lo studio linguistico e delle fonti di uno dei più celebri ed antichi poemi in lingua anglosassone (Old English): “Soul and Body”.
Tra le quattro fonti principali di questo importante poema anglosassone era citata in uno specifico paragrafo la “The Nonantola Version”, e cioè veniva analizzata un sermone “ad fratres” dell’abate del deserto egiziano del III-IV secolo San Macario di Alessandria, contenuta nelle carte 193-194 recto e verso del codice medioevale del monastero benedettino di Nonantola datato nel secolo XI-XII e conosciuto come il codice Sessoriano 52.
L’interesse e la passione per la storia per la propria città e per l’argomento trattato hanno spinto Matteo Malaguti a scrivere questo libro.
L’autore ha esaminato il contenuto di queste pagine del codice nonantolano riprendendo la trascrizione fatta dallo storico e paleografo Theodor Batiouchkof. Vi è descritto il percorso dopo la morte di due anime, una dannata ed una beata, in conseguenza dell’opposta vita condotta e destinate quindi una all’Inferno e l’altra al Paradiso.
Gli studiosi hanno valutato come significativo sotto l’aspetto religioso e letterario il dialogo-confronto tra le due anime ed i loro corpi. Infatti questi colloqui saranno ripresi quasi integralmente nel poema in Old English “Soul and Body”. Sotto l’aspetto religioso il sermone di Macario rappresenta una indicazione della definizione di contenuti di fede nei primi secoli del Cristianesimo.
Altro aspetto importante affrontato dall’autore è la vita dei monaci del deserto egiziano nel III-IV secolo. Uno stile di testimonianza cristiana, scandito dalla preghiera, dalla lettura dei Vangeli e dal lavoro per il proprio mantenimento che può essere considerato come una delle anticipazioni della regola benedettina.
Tra gli illustri monaci egiziani i Santi Antonio, Pacomio, Paolo, Palladio, emersero i “due Macari”, San Macario il Grande e San Macario di Alessandria, amici e confratelli contemporanei e per questo a volte confusi. La fama della fede di San Macario di Alessandria è evidenziata dall’autore con la riproduzione di alcuni “apoftegmi” o detti di San Macario di Alessandria, esempi di pedagogia cristiana raccolti dai suoi discepoli da cui emergono la sua capacità teologica e spirituale coniugata con l’austerità nella vita monacale.
L’autore Matteo Malaguti descrive anche il culto di San Macario Alessandrino presso il monastero benedettino di Nonantola, oltre che dal codice Sessoriano 52 anche dalle preghiere comuni e dai canti dei benedettini, tenendo ben presente che nel medioevo, come indica l’Enciclopedia Treccani Dantesca, era conosciuto solo il Macario di Alessandria. Questi sono indizi inediti che rendono verosimile la presenza di Dante Alighieri (che cita infatti San Macario nel Canto XXII del Paradiso della Divina Commedia) presso lo studio e la biblioteca del monastero benedettino di Nonantola nel secolo XIII.
E’ pure esaminato quindi il culto di San Macario a Redù di Nonantola, celebrato ogni 2 Gennaio secondo il calendario liturgico Romano.
Il libro termina con la riproduzione di 20 incisioni di San Macario Alessandrino dal 1500 al 1800 di alcune nazioni (Italia, Spagna, Francia, Germania) che testimoniano la diffusione nei secoli della venerazione di questo abate del deserto egiziano. L’autore le donerà all’Archivio Abbaziale di Nonantola.
Mostra iconografica
Al termine della presentazione del libro, presso lo stesso circolo degli artisti, si terrà l'inaugurazione della mostra iconografica con storiche incisioni su San Macario di Alessandria, che sarà visibile fino al 25 febbraio