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Profondo rosso per l’industria culturale dell’Emilia-Romagna. Meno 45 milioni di euro è l’impatto economico del lockdown causato della pandemia del Covid-19, che ha fermato praticamente tutto il settore.
Le stime di un monitoraggio regionale, realizzato in due tranche nel periodo dal 24 febbraio al 30 aprile, parlano chiaro: 44.818.769 euro sono i mancati incassi in soli 3 mesi, di cui 15 milioni per il settore spettacolo, 12,8 milioni per il settore cinema e 4,6 milioni per i musei.
Dal monitoraggio promosso dalla Regione Emilia-Romagna, particolarmente colpiti appaiono lo spettacolo dal vivo, il cinema e il settore museale. In quel periodo sono stati annullati 3.198 spettacoli di prosa, circo, performance, 26 festival e rassegne di spettacolo dal vivo, 910 appuntamenti musicali, 2.045 eventi in biblioteche e archivi, 128 mostre in corso e 28 in allestimento, 11.333 visite guidate ai musei, 16 festival e rassegne di cinema, oltre 2.330 attività con le scuole, workshop, matinée corsi e laboratori.
Dal punto di vista economico la stima complessiva delle perdite (comprendenti le mancate entrate, i costi non recuperabili e i minori costi sostenuti per l’inattività) per settori vedono lo spettacolo dal vivo con una perdita di 15.046.900, i musei con -4.640.762, eventi, mostre -860.696, organizzatori di attività culturali e cinema (festival e rassegne) -535.967, erogatori di servizi -308.119, biblioteche e archivi con -18.075, mentre per gli operatori nazionali con sedi in Emilia-Romagna -1.101.400 . ll settore cinema soffre inoltre di mancati incassi nelle sale cinematografiche per 12,3 milioni di euro dal 24 febbraio al 30 aprile.
In riferimento alla distribuzione geografica, la maggiore concentrazione di attività annullate o sospese, si trova nell’area di Bologna, seguita da Ferrara, Parma e Modena.