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Questa mattina a Bologna si è svolto il Convegno “La Massoneria dell'Emilia-Romagna incontra la città di Bologna”. Il Convegno è stato organizzato dal Grande Oriente d'Italia di Palazzo Giustiniani in occasione delle celebrazioni per i trecento anni di storia della Massoneria che fu fondata a Londra il 24 Giugno 1717 e si è tenuto presso la Sala della Cultura di Palazzo Pepoli ospitando un pubblico di oltre 200 persone.
Ha aperto I lavori Mario Martelli, presidente del Collegio Circoscrizionale dei Maestri Venerabili dell'Emilia-Romagna. Mario Martelli ha ricordato le origini storiche della Massoneria e ha riferito che ancora oggi esistono diffidenze contro di essa al punto che un giornale come la Gazzetta di Parma si è rifiutato di dare notizie sul Convegno. Ha ricordato che in Emilia-Romagna esistono 42 Officine (Logge) con 1200 iscritti, il 50% dei quali è residente a Bologna.
E' poi intervenuto il Stefano Arieti (Università degli Studi di Bologna) che ha approfondito gli aspetti storici sulla presenza Massonica in Emilia-Romagna. Martelli ha in seguito ricordato il sacrificio di molti Massoni che hanno pagato con la vita la loro affiliazione come, ad esempio, molti dei caduti delle Fosse Ardeatine. Ha ripreso l'argomento Claudio Bonvecchio (Università degli Studi dell'Insubria) che ha ricordato la riconosciuta esistenza della parità tra uomo e donna nell'ambiente Massonico e le ragioni di volontà di promozione sociale che giustificano l'esistenza della Massoneria.
E' intervenuto subito dopo Italo Comelli (Università Popolare di Parma) che ha riferito sulla storia e sui materiali custoditi nel Museo Massonico Internazionale di Compiano nell'Appennino Parmense. Il Museo, fondato dall'ex comandante partigiano Flaminio Musa deceduto nel 2009, è l'unico del genere in Italia e raccoglie centinaia di oggetti, libri, quadri e documenti d'archivio.
E' quindi intervenuta Roberta Zampa, presidente della Associazione Genitori Ematologia Oncologia Pediatrica che ha ringraziato per la consegna di un contributo economico realizzato con I fondi raccolti dal Collegio Circoscrizionale dell'Emilia-Romagna, dalle Logge della regione, dal Rito Scozzese Antico e Accettato, dal Rito Simbolico Italiano, dal rito di York, dal Regime Scozzese Rettificato e dal Rito Moderno Italiano.
Anche a Modena esiste una presenza Massonica organizzata tramite la Loggia 106 intitolata a Nicola Fabrizi, la Loggia 987 denominata Fratellanza e Progresso e la Loggia 1404 denominata Borelli Menotti. In effetti i Massoni fanno parte del paesaggio sociale anche della nostra città e si possono incontrare nel mondo delle professioni, nelle Università, nel mondo della produzione. Tuttavia la tradizionale riservatezza che ancora caratterizza il loro operato lascia trasparire pochi pettegolezzi. Possiamo concludere che i Massoni sono tra noi e che in assoluta tranquillità fanno le cose che fanno tutti cercando, nelle loro intenzioni dichiarate, di operare per il miglioramento delle condizioni del prossimo e dell'umanità in generale.
Giovanni Martinelli