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Nel 100° anniversario della nascita del movimento surrealista e a 120 anni dalla nascita di uno dei suoi principali esponenti, Salvador Dalí, sbarca per la prima volta a Modena una mostra a lui interamente dedicata, una sorta di viaggio tra arte e psiche dell’artista che viene inaugurata venerdì 13 settembre, nella nuova ala del Palazzo dei Musei, in occasione del Festivalfilosofia, per poi rimanere aperta fino a gennaio 2025.
L’allestimento “Nella mente del Maestro”, curato da Beniamino Levi, presidente di Dalí Universe, con il patrocinio del Comune di Modena, propone una selezione di opere (sculture, litografie, acqueforti e fotografie) che testimoniano lo stretto legame tra metodo surrealista e rivoluzione psicanalitica, con un’attenzione particolare al metodo “paranoico-critico” che ha reso celebre Salvador Dalí in tutto il mondo.
La produzione di Dalí è infatti caratterizzata da un ingaggio costante con le tematiche psicologiche, prese spesso nella loro valenza simbolica, come nella morfologia della lumaca, nella scomposizione in cassetti del corpo di Venus à la Girafe, o nell’interesse per i libri alchemici e la metamorfosi della materia fino ai noti orologi molli.
In un percorso articolato la mostra conduce il pubblico in un viaggio nella mente di Dalí e nel suo lavoro, documentando il modo creativo con cui l’artista ha rappresentato l’inconscio e le sue simbologie, toccando anche gli aspetti “poliedrici” del suo percorso artistico.
Tra le decine di opere esposte spiccano alcuni classici dell’iconografia dell’artista, come l’orologio molle della “Danza del Tempo III” (in Largo San Giorgio) o la “La Lumaca e l’angelo” opera profondamente legata a Sigmund Freud, che Dalí considerò il suo padre spirituale, spesso raffigurato anche in modo esplicito come nell’acquaforte “Psicoanalisi: Freud” di cui verrà esposta anche la lastra originale incisa da Dalí.
L'orologio molle è l'immagine daliniana più riconoscibile e l'artista scelse di ritrarla costantemente nel corso della sua vita. Dalí fu ossessionato dal concetto di tempo e utilizzò l'immagine dell'orologio molle in molte delle sue opere. Un’altra ossessione dell’artista fu quella per le lumache, che divennero una fonte di ispirazione per la sua opera artistica. Oltre a essere uno dei suoi cibi preferiti, Dalí era affascinato dalla geometria naturale dei loro gusci e dall'idea di dualità, esterno duro e interno morbido, così come per l'uovo o l'aragosta.
Non ci sarà solo l’allestimento di opere al Palazzo dei Musei, ma per entrare nel cuore della città di Modena e poter essere ammirate liberamente da chiunque, due grandi statue di Dalí saranno posizionate fino a gennaio in due punti strategici di accesso al centro cittadino: Largo San Giorgio e Largo di Porta Bologna.
La mostra durante i tre giorni del Festivalfilosofia sarà aperta al pubblico, con ingresso gratuito, dalle 9 alle 23 (domenica fino alle 21) evedrà la partecipazione di Nicolas Descharnes, riconosciuto come uno dei massimi esperti internazionali della vita e dell'opera di Salvador Dalí, consultato regolarmente da musei, collezionisti e case d'asta di tutto il mondo, come Christie's e Sotheby's.
A partire da lunedì 16 settembre la mostra rimarrà aperta fino al 6 gennaio 2025, tutti i giorni dalle 9.30 alle 19.30 (è prevista una chiusura temporanea dal 3 all’8 novembre, il 31 dicembre e 1 gennaio; nelle giornate del 25 e 26 dicembre l’orario sarà ridotto dalle 9.30 alle 12.30). Il costo del biglietto sarà di 15 euro intero e 10 euro ridotto per studenti e over 65. Ingresso gratuito per i giovani fino a 15 anni, per gli over 80 e per le fasce protette e portatori di handicap.
“L’ esibizione “Nella mente del Maestro” è il frutto di più di 20 anni di collaborazione artistica e di amicizia con Salvador Dalí. Nella mia vita ho conosciuto e collaborato con artisti del calibro di Pablo Picasso, Andy Warhol, Giorgio de Chirico e Lucio Fontana, ma a 120 anni dalla sua nascita e a 100 dalla nascita del movimento surrealista (1924) ho sentito il forte desiderio di onorare l’amicizia che mi ha profondamente legato a Salvador Dalí. Ci presentarono negli anni ‘60, a Parigi all’Hotel Le Meurice, dove lui era con la moglie Gala, da quel momento il nostro rapporto fu molto stretto sia da un punto di vista umano che professionale. Proprio assieme a Gala, lo portammo verso la scultura, dandogli modo di esprimere la sua arte “visionaria” in modo anche tridimensionale. Ricordo ancora, più di quarant’anni fa, quando stava creando una delle sculture a mio giudizio più belle e significative della sua produzione artistica, “La femme en flamme” (la donna in fiamme), opera piena di significati profondi, opera che, un giorno, fu frutto di una accesa discussione con la moglie Gala, donna forte e determinata, suo grande amore e sua musa, discussione che mi vide presente, permettendomi di vivere anche il lato più umano del Maestro. Tutte le opere di Dalí sono intrise di significati profondi e di un pensiero complesso che nasce dal suo costante interesse per la “conoscenza” per la letteratura, la fisica, la matematica, la religione, la filosofia e l’alchimia, fino alla più profondo e sentito amore verso la psicologia e alle teorie Freudiane in particolare. Con questa mostra ho voluto raccogliere alcune tra le tante opere che fanno parte della collezione Dalí Universe, che ho raccolto in questi lunghi anni, opere che ho voluto analizzare entrando, appunto “Nella Mente del Maestro”, dandogli il significato più profondo ed interiore che lui stesso voleva esprimere” - ha dichiarato il curatore della mostra Beniamino Levi.
La convenzione tra Dalí Universe e Comune di Modena è stata attivata su proposta dell’assessore alla Cultura Andrea Bortolamasi, che ha aggiunto “La nuova ala del Palazzo dei Musei si dimostra uno spazio d'interesse e appetibile, su scala nazionale: la mostra su Dalì è una tappa di un percorso di crescita della nostra città, in grado di attrarre appunto mostre d’interesse nazionale. Inserirla nel programma del Festival Filosofia, arricchisce ulteriormente il programma del festival stesso e permette di aprirla, al pubblico di uno di uno dei festival culturali più importanti nel panorama nazionale. Dalì, le sue opere, accompagneranno la città nei prossimi mesi, con l’auspicio che la collaborazione possa poi proseguire anche in futuro”.
“Sono lieto che la mostra Nella mente del Maestro faccia parte del programma del festivalfilosofia. Il progetto costituisce un’esperienza di immersione nel mondo di Dalì, quasi un documentario nei temi e nell’avventura artistica del grande artista surrealista, il cui metodo – esprimendo i diversi livelli di realtà attraverso il carattere duplice delle immagini – era in fertile relazione con i temi della rivoluzione psicanalitica che è uno dei fulcri del programma del festival” – ha concluso il Direttore di Festivalfilosofia Daniele Francesconi.
Beniamino Levi, gallerista, critico d’arte e presidente di Dalí Universe, è un curatore e imprenditore che ha attraversato decenni di movimenti artistici stringendo sodalizi significativi con numerosi artisti, tra i quali spicca senz’altro Salvador Dalí di cui era amico e che affiancò nello sviluppo e nella creazione delle sue opere scultoree. Alle opere del maestro Levi ha dedicato un Museo permanente fondato a Parigi e un museo a Bruges. Levi ha lavorato a stretto contatto con Dalí nello sviluppo della collezione di sculture in bronzo ed è riconosciuto in tutto il mondo come uno dei maggiori esperti dei bronzi di Dalí. Ha tenuto numerose conferenze e scritto sull'argomento, pubblicando anche un testo definitivo sulla collezione di sculture di Dalí, “Dalí nella terza dimensione”.
Nella foto, a sinistra l responsabile della mostra Tomaso Neri e Nicolas Descharnes, tra i massimi esperti internazionali della vita e dell'opera di Salvador Dalí, di fianco a La lumaca e l'Angelo