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Tosca al Comunale: uno spettacolo da vedere

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Matteo Beltrami ha esibito capacità d'interpretare con gusto e sicurezza le diverse e contrastanti situazioni musicali


Tosca al Comunale: uno spettacolo da vedere
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Piacevole serata al “Comunale” per la “Tosca” di Giacomo Puccini che ha offerto un impianto scenico di grande impatto visivo nel quale hanno predominato il contrasto bianco/nero con luci, effetti e sanguigne macchie di rosso. Lo scenografo William Orlandi, su indicazione del regista Joseph Franconi Lee, ha sviluppato l’idea di Ronconi d’utilizzare architetture incombenti con scenografie deformate e grandangolari. A questo proposito, Joseph Franconi Lee ha commentato: «Ho riveduto l’originale di Fassini lasciando intatta l’idea centrale; bianco e nero dominano la scena, che può apparire come un film noir francese degli anni Cinquanta. Ma il cuore di Tosca, morso da Scarpia, si squarcia in una ferita di dolore e uno scialle rosso, come una lunga scia di sangue, scorre sulla sua angoscia, tetra e senza conforto… Si parte da una chiesa che è spazio più politico che religioso, dove Cavaradossi dipinge camminando sul quadro.

Poi il Te Deum in una cupola in controluce, come se fosse una visione di forte potenza pittorica. Infine Tosca, che nell’arte racchiude il senso dell’amore e dell’onestà, ritratta come una piccola formica schiacciata dall’oppressione del potere, ma risoluta nel suicidio finale. La sua scelta estrema è scolpita in dieci magici secondi fermi in tableau»

Tutto tranquillo e secondo i canoni, questa “prima” della “Tosca” nel nuovo allestimento; ma come si svolse quella al Teatro Costanzi di Roma, il 14 gennaio del 1900? Così la descrive Mosco Carner, biografo del Maestro: “Nello stipato Teatro Costanzi, gli interpreti, alcuni dei quali avevano ricevuto minacciose lettere anonime, quella sera del 14 gennaio ebbero l’impressione di sedere su un barile di polvere, e non erano molto lontani dal vero.

Infatti, un quarto d’ora prima dell’andata in scena, un funzionario di pubblica sicurezza si presentò nel camerino di Mugnone (il direttore d’orchestra) e lo informò della minaccia, giunta all’orecchio della polizia, che durante l’esecuzione fosse buttata una bomba in teatro; in questo caso il direttore d’orchestra avrebbe dovuto attaccare immediatamente l’Inno Nazionale! Il fatto che fossero attesi la regina Margherita, membri del governo e senatori rendeva plausibili le voci di un attentato. Mugnone tenne saggiamente nascosta la cosa a Puccini ma, timido per natura e avendo avuto pochi anni prima la triste esperienza di vedere parecchie persone uccise dalla bomba di un anarchico durante una rappresentazione da lui diretta al Liceo di Barcellona, scese nella fossa d’orchestra come un condannato a morte. L’opera cominciò con un presagio di malaugurio. Le prime battute furono accolte da bisbigli e rumori che aumentarono con l’entrata in scena di Angelotti e presto giunsero ad una tale intensità che era impossibile sentire l’orchestra e il cantante. Dal pubblico si levarono grida di “Basta! Giù il sipario!” e Mugnone si fermò di botto e si rifugiò tremante dietro le scene. Ma la causa della confusione risultò essere innocente: numerosi ritardatari avevano cercato di forzare uno degli ingressi in sala e, tentando di raggiungere i propri posti, avevano sollevato le violente proteste di coloro che erano già seduti. Ristabilita la calma, l’opera ricominciò da capo e la rappresentazione si svolse indisturbata fino alla fine”.

Nonostante la turbolenta prima esecuzione e le perplessità di critici e autorevoli compositori, “Tosca” è una delle più celebri opere liriche di Giacomo Puccini, universalmente riconosciuta come un capolavoro. Ma veniamo ora alla critica della produzione modenese con le scene e i bellissimi costumi d’epoca di William Orlandi e le luci di Roberto Venturi.

A impersonare la protagonista Floria Tosca, è stata chiamata Ainhoa Arteta, soprano dal timbro seducente e con una presenza scenica sorretta da una indiscutibile bellezza. La vera star dell’intero cast vocale. La voce, a volte, ha un vibrato troppo presente, che ha turbato l’esecuzione comunque di rilievo. “Vissi d’arte, vissi d’amore”, interpretata magnificamente, ha strappato l’applauso a scena aperta.

Luciano Ganci ha invece indossato i panni di Mario Cavaradossi, esibendo una vocalità composta, dal timbro morbido e, questa sera, con qualche lieve difficoltà a salire agli acuti, cosa che solitamente gli riesce senza sforzo. Anche il fraseggio è sempre apparso curato. Anche per lui, applausi ad interrompere “Recondita armonia” e “E lucevan le stelle”.

Il ruolo che fu del grandissimo Leo Nucci, regista della precedente Bohème, è stato interpretato da Dario Solari, baritono uruguayano che nel 2017 ha debuttato con il personaggio di Scarpia. Vocalità omogenea, elegante ma che “corre” poco; lo scavo psicologico del personaggio è da completare, così che possa esprimere al meglio il carattere spietato e calcolatore del Capo della Polizia.

Molto convincente l’interpretazione del basso Giovanni Battista Parodi, nelle vesti di Angelotti; meno quella del baritono Valentino Salvini, che ha caratterizzato il personaggio del Sagrestano, costretto a vivere in balia del potere della Chiesa che si oppone alle truppe napoleoniche e al loro anelito di libertà.

Nella parte le esecuzioni di Raffaele Feo (Spoletta), Stefano Marchisio (Sciarrone) e Simone Tansini (un carceriere), mentre un plauso particolare è dovuto al Coro Lirico di Modena, grandioso nel “Te Deum” sotto la direzione di Stefano Colò, e alla Voci Bianche della Fondazione Teatro Comunale di Modena, in collaborazione con la scuola “La Carovana”, guidate da Paolo Gattolin.

Infine, Matteo Beltrami, senza alcun dubbio tra i più interessanti direttori d’orchestra dell’ultima generazione, che in Tosca ha esibito capacità d’interpretare con gusto e sicurezza le diverse e contrastanti situazioni musicali. Gesto chiaro, preciso e l’Orchestra Filarmonica Italiana sempre attenta a seguirne con emotiva partecipazione ogni richiesta. Spettacolo da vedere.

Massimo Carpegna


Massimo Carpegna
Massimo Carpegna

Visiting Professor London Performing Academy of Music di Londra. Docente di Formazione Corale e del master in Musica e Cinema presso Istituto Superiore di Studi Musicali Vecchi Tonelli..   Continua >>



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