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A proposito di campagna elettorale...
“ E' venuto il momento di cambiare rotta e che anche la città di Modena possa vantare una propria orchestra. D'ora innanzi si chiamino solo i grandi direttori d’orchestra e i solisti internazionali a lavorare con i nostri giovani”.
Giusto, è venuto il momento di dire basta. Basta con le case popolari, vogliamo villette per tutti con almeno 1000 metri di verde per famiglia; vogliamo camere singole negli ospedali e una convenzione con i primari per almeno due visite l’anno gratis per ogni cittadino; vogliamo che la cultura sia un bene comune e che tutti abbiano abbonamenti gratuiti pagati dalla municipalità per tutto il corso della vita, per accedere al teatro lirico, di prosa, ai concerti da camera e sinfonici, nonché agli spettacoli di balletto.
Essendo la cultura, elemento centrale della civiltà di un popolo, le biblioteche devono avere l’obbligo di fornire gratuitamente qualunque libro richiesto, eccetto quelli segnalati da Repubblica.
Poi, come ha scritto Giuseppe Quarta in: “Caro lei non prendiamoci per il culo”, edizioni Librarte, Roma; gli arredi delle case, quelle di tutti, e non solo dei ricchi, dovranno essere abbellite con quadri d’autore, però, caro lei, è venuto “il momento di cambiare rotta” anche qui, e così come si dice nel virgolettato iniziale, dovranno essere “solo di grandi” autori e “internazionali”.
E’ ormai tempo “che anche la città di Modena possa vantare una propria orchestra”.
L’ha scritto Massimo Carpegna, leghista da due mesi, che ha ritirato assieme alla tessera anche la candidatura alle prossime amministrative, e credo con l’ufficio di un padrino autorevole, ha ritirato anche l’incarico di volto della Cultura della Lega a Modena, con l’autorizzazione personale a rendere pubblico, già da qualche tempo, il programma del Carroccio per le amministrative in campo musicale, prima del partito stesso. Un programma che avrà discusso con colui che chiama “il mio amico Stefano Soranna”, il quale avendo già dato prova di non saper nulla della materia con un inopportuno intervento su di un inesistente Coro stabile modenese, per prassi democratica, ne avrà parlato almeno con altri due.
Il sopraggiunto Messia, ha promesso un’orchestra, attesa da due secoli, tutta Modenese, o meglio, del Vecchi – Tonelli. Propone una formazione orchestrale stabile di quarantacinque elementi e altre manifestazioni. Per ora mi fermo all’orchestra. Essendo il leghista in erba, a due anni dalla pensione come insegnante di Coro all’Istituto Vecchi –Tonelli, immagino che in una seconda fase proporrà un Coro stabile, e sarò curioso di vedere quale modenese, a parte Leone Magiera, lo potrà dirigere, perché secondo i parametri del leghista, e lo ha specificato chiaramente: “D'ora innanzi si chiamino solo i grandi direttori d’orchestra e i solisti internazionali a lavorare con i nostri giovani”.
Anne-Sophie Mutter, l’israeliano ltzhak Perlman, e perché no? L’italiano Uto Ughi, saranno violinisti invitati “a lavorare con i nostri giovani”, come ha scritto il sopraggiunto leghista; e così sarà per il pianista cinese Lang Lang e per il russo Ievgeni Kissine. A lavorare, sempre per “i nostri giovani”, saranno chiamati anche i grandi direttori d’orchestra come Daniel Barenboim, Eliahu Inbal, Pinchas Steinberg, che non vedono l’ora di dirigere un’orchestra modenese di ex allievi: ne hanno abbastanza delle solite grandi orchestre tipo Berliner Philharmoniker, o Gewandhausorchester; poi è tutta gente da 20-30 mila dollari a sera, ma questo non è un problema. Il nuovo volto della Lega per la cultura ha dichiarato che è disposto a “andare in giro con il cappello in mano” pur di realizzare il programma leghista che poi è il suo, quindi raccolta assicurata. Mette tutti gli artisti internazionali all’Hotel Canalgrande; li porta a fare un giretto in Ferrari; poi a cena all’Osteria da Bottura; e alla fine gli dà una pacca sulla spalla e li manda a lavorare “con i nostri ragazzi” per settimane o per mesi, dipende ... si …, dipende dallo stato di salute, che li Lega!
Il capolavoro viene ora: “L’Istituto musicale “Vecchi Tonelli” - spiega Carpegna - vanta oggi circa 600 studenti che comportano un costo per la formazione a carico del Comune di Modena e Carpi che supera il milione di euro. Quest’ingente contributo non ha alcun ritorno per la Città, poiché Modena non è dotata di una formazione orchestrale stabile che possa accogliere i giovani musicisti, una volta ultimato il loro percorso di studio”. Così dice il leghista, e ciò significa, lo dice lui, che essendo da sempre il nostro Istituto musicale senza un’orchestra stabile, quel milione di euro è perennemente stato speso senza “alcun ritorno per la città”. E’ incredibile, roba da far restituire a lui e agli altri insegnanti gli stipendi percepiti da decenni poiché, come lui ben sostiene, non hanno prodotto nulla per la città, data l’assenza di un’orchestra. Poi gli studenti, dice sempre il nostro novello del biroccio, sono 600. Un’orchestra stabile cameristica con l’organico che ha proposto occuperebbe 45 elementi, e degli altri 555 cosa ne fa? Gli indica, come dice lui stesso, l’uscita?
Un’orchestra stabile, a parte il numero di occupati, è sostenibile con ben altre motivazioni da quelle occupazionali che in piccola parte ci sono, così come con ben diverse motivazioni si è mantenuto fin qui l’Istituto “Orazio Vecchi” pur non avendo un’orchestra. Un conto è vendere fumo e illusioni in vista di una campagna elettorale come ha sempre fatto Matteo Renzi, altro conto è vendere propaganda in nome della Lega ai modenesi. Un’orchestra stabile con il milione di euro che si risparmia se il Vecchi - Tonelli diventa Conservatorio, si mantiene per sei mesi. A norma del Contratto Nazionale di Lavoro avrebbe un costo di circa due milioni l’anno senza i solisti, senza i direttori d’orchestra, il personale amministrativo, l’archivista, le trasferte ecc. Modena quest’orchestra, finanziata anche dai Comuni di Carpi, Sassuolo, e di tutta la provincia, non l’avrà mai: tentativo già fatto negli anni del boom economico da Mario Cadalora e Giuseppe Gherpelli. Figuriamoci ora ...
Penso che ogni capoluogo di provincia dovrebbe avere un’orchestra stabile, e sarebbe lungo spiegare nei particolari il perché. Solo lo Stato, se i partiti si rendessero conto del valore culturale di un simile strumento, indipendentemente dal limitato aspetto occupazionale, potrebbe imporla per legge, e finanziarla attraverso gli enti locali, così come finanzia scuole, ospedali, e altri servizi fondamentali. Il resto è propaganda elettorale di bassa Lega ... da rivedere, per conseguenza, sarebbe l’appartenenza del Comune all’Ater e l’orchestra regionale. Mentre per quanto riguarda la citata stagione lirica, Modena e Carpi producono poche opere e l’impiego di quest’orchestra a tale scopo sarebbe irrisorio. Inoltre, per ragioni di risparmio, una parte delle poche opere rappresentate sono coprodotte con altre città. Circa i grandi gruppi industriali che dovrebbero finanziare la promessa elettorale del “nostro”, sappia che con sempre maggiori difficoltà finanziano il teatro comunale. Per ultimo, c’è un'altra proposta già fatta propria dalla Lega, e sempre del novello da Giussano, della quale con piacere, e sempre con affetto, parlerò la prossima volta. A Firenze avevano Matteo Renzi detto il “Bomba”: ora siamo pari …
Adriano Primo Baldi