Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di
modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.
“E' venuto il momento di cambiare rotta e che anche la città di Modena possa vantare una propria orchestra. D'ora innanzi si chiamino solo i grandi direttori d’orchestra e i solisti internazionali a lavorare con i nostri giovani, poiché è ora che si cominci a pianificare un percorso di formazione stabile cameristica (15 fiati, 1 percussione, 24 archi)”. E' la proposta di Massimo Carpegna, volto della cultura della Lega a Modena che ribadisce come “il Carroccio, nel prossimo lustro sosterrà il progetto che porterà alla costituzione di una orchestra della città”, consapevole “che tempo, entusiasmo e dedizione produrranno frutti importanti e capaci di dare lustro al sistema musico-culturale della città della Ghirlandina”.
La sensibilità della Lega rispetto al rilancio culturale della città è a che confermato dalla proposta di un Festival estivo dedicato alla colonna sonora cinematografica.
“Un'occasione – sottolinea Carpegna - splendida per ascoltare musiche coinvolgenti e richiamare pubblico da tutta la Regione, considerato che in Italia non esiste un evento simile”.
In altre parole, quello auspicato dal Carroccio è un importante cambio di rotta rispetto alle criticità che, ad oggi, stanno affossando il settore a Modena.
“L’Istituto superiore di studi musicali “Vecchi Tonelli” - spiega Carpegna - vanta oggi circa 600 studenti che comportano un costo per la formazione a carico del Comune di Modena e Carpi che supera il milione di euro. Quest’ingente contributo non ha alcun ritorno per la Città, poiché Modena non è dotata di una formazione orchestrale stabile che possa accogliere i giovani musicisti, una volta ultimato il loro percorso di studio. In altre parole, è come se un’industria pagasse la formazione specializzata ad un semplice operaio e poi gli indicasse l’uscita”.
“I costi di gestione di un organico sinfonico non sono oggi sostenibili dalla sola città di Modena, ma è pur vero che il Vecchi Tonelli s’avvia a diventare Conservatorio di Stato (novembre 2022) e i due enti pubblici finanziatori (Modena e Carpi) godranno presto di un notevole risparmio. Questo denaro potrebbe essere reinvestito nella creazione di una formazione orchestrale stabile e la sua attività potrebbe coinvolgere anche Formigine (dotata dell’auditorium Spira Mirabilis) e Carpi (Teatro Comunale), in attesa che il Carani di Sassuolo sia a disposizione. Del resto, ad oggi, il Teatro comunale Luciano Pavarotti s’avvale, per la propria produzione lirica, di orchestre esterne, tra le quali quella della Regione ma anche altre di carattere privato, mentre per la stagione sinfonica importa il prodotto confezionato: orchestra, direttore ed eventuale solista” sottolinea l'esponente leghista.
“In ultimo, i nostri grandi gruppi industriali e finanziari potrebbero essere interessati a sostenere un’attività meritoria per tanti punti di vista ed efficace per un qualificato ritorno d’immagine” conclude Carpegna.