Comitato Aimag boccia accordo con Hera: 'Troppe domande senza risposta'
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Comitato Aimag boccia accordo con Hera: 'Troppe domande senza risposta'

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'Perché non è stata diffusa un'analisi sullo stato reale del Gruppo sostenuta da adeguata reportistica e dati di bilancio?'


Comitato Aimag boccia accordo con Hera: 'Troppe domande senza risposta'
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'I contenuti dei comunicati ufficiali pubblicati dai Consigli di amministrazione di Aimag ed Hera, dal Comitato ristretto dei sindaci, da Hera agli investitori, di Hera sul Piano Industriale al 2028, sollevano dubbi e non forniscono spiegazioni sufficienti per comprendere le ragioni e la portata di scelte già deliberate dai rispettivi Cda'. Così, in una nota il Comitato Aimag per il territorio interviene sull'accordo recente con Hera.
'I Consigli comunali saranno chiamati a ratificare non tanto un accordo di partnership industriale, che di per sé non richiederebbe il voto in quella sede, ma un accordo che modifica sostanzialmente l'assetto patrimoniale e la governance di Aimag.

Infatti i Comuni passerebbero dall'attuale 65% di patrimonio azionario al 51% e Hera salirebbe dall'attuale 25% al 41% mediante un aumento di capitale in natura, costituito da una partecipazione del 45% di una costituenda newco con Hera per la gestione del Servizio Idrico Integrato nel territorio. L'accordo prevede inoltre la contemporanea cessione del Controllo dell'intero Gruppo Aimag ad Hera che potrà così consolidarne il bilancio in linea con le esigenze della borsa. L'obiettivo dichiarato da Hera nei suoi comunicati è il “governo industriale” delle controllate; ciò significa che tutti gli impianti, le reti, i campi acquiferi ed in genere tutti gli asset in campo energetico, l'ambiente e le società controllate e partecipate entreranno nella piena disponibilità operativa di Hera, impresa capitalistica pura guidata dal profitto e per sua natura più distante dalle istanze dei territori - continua il Comitato -.
Il Consiglio di amministrazione sarà numericamente paritario (i componenti nominati dai soci pubblici scenderanno al 50%) ma il controllo aziendale da parte di Hera è assicurato dal fatto che in caso di parità di voto, come usualmente avviene, prevarrà quello dell'amministratore dalla stessa nominato e delegato, oltre che dal controllo delle competenze industriali in capo all’amministratore'.

'Come è possibile che un'Azienda come Aimag, con margini operativi sempre crescenti anche in prospettiva (cui Hera attribuisce, a partire dai 60 M € del 2023, una crescita fino a 77 milioni al 2028), abbia come unica opzione per continuare le proprie attività e progredire quella di cedere il controllo dell'intero gruppo? Perché non è stata diffusa un'analisi sullo stato reale del Gruppo sostenuta da adeguata reportistica e dati di bilancio? Perché non si hanno informazioni sul bilancio preconsuntivo del 2024? Senza questi dati non è possibile capire l'andamento della situazione finanziaria (PFN) e della marginalità (Ebitda). Come e chi ha stimato i valori del capitale conferito in natura e del Gruppo Aimag nell'assetto attuale. Perché non si fa menzione del Piano Industriale e Strategico del Gruppo e delle loro possibili varianti e opzioni? Sappiamo solo che dal 2025 al 2028 sono previsti investimenti per 250 milioni, quasi il doppio della media degli ultimi 4 anni fino al 2023 che, seppure garantiti dalla controllante, peserebbero sul bilancio di Aimag con ulteriore indebitamento. Perché per il Servizio Idrico Integrato la collaborazione industriale di Hera si esplicita nella forma della proposta che implica il conferimento in natura finalizzato all'aumento di capitale, anziché nella semplice e più lineare costituzione di una newco prima della gara con quote proporzionali agli asset di ciascuno in modo da ripartire equamente per i territori oneri e profitti? Manca l'evidenza e l'entità della remunerazione che compete alla cessione del controllo in quanto tale, al di là della valorizzazione degli asset - chiude il Comitato -. Ancora non è chiaro come sarà affrontato il nuovo affidamento del servizio raccolta e trasporto rifiuti avendo ceduto il controllo aziendale a un privato; per essere certi di poter accedere alla gara a doppio oggetto riteniamo necessario un parere ufficiale di Atersir. Infine ci pare che, alla luce delle norme vigenti, (legge “Madia”) le variazioni del capitale delle aziende a controllo pubblico debbano seguire procedure ad evidenza pubblica, procedure non seguite in questa proposta. Il Comitato incontrerà a breve il Gruppo ristretto dei Sindaci nella speranza di ottenere ulteriori informazioni e chiarimenti. Prevediamo successivamente di incontrare associazioni, consiglieri e quanti altri possano avere interesse ad approfondire l'argomento. Ci rapporteremo pubblicamente con tutti i cittadini interessati'.

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