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Un fulmine a ciel sereno che irrompe nella campagna elettorale di Mirandola ma, in generale, sulla realtà economica e sociale dell'area nord della provincia di Modena, che significa distretto biomedicale e che significa più del 2% del pil nazionale. La sede di Mirandola della Mozarc Medical, del gruppo Belco prevede 300 esuberi derivanti dall'abbandono, descritto dall'azienda in una nota ufficiale, della produzione in un settore specifico. Un doccia fredda per i lavoratori che appresa la notizia hanno organizzato un presidio davanti allo stabilimento di Mirandola. Trasformata in breve anche in scenografia del confronto politico, con la presenza dei candidati sindaco al ballottaggio di centrodestra e centrosinistra Letizia Budri e Carlo Bassoli.
'Ho voluto portare la mia vicinanza ai lavoratori della Mozarc Medical, dopo l’annuncio della proprietà di imminente chiusura della produzione, con l’attivazione della procedura anti delocalizzazione al Ministero, che vedrà il necessario coinvolgimento delle istituzioni e dei sindacati' - afferma Letizia Budri. 'La nostra vicinanza va ai 350 lavoratori e alle loro famiglie, in un momento difficile, che ora li vede in sciopero davanti all’azienda. Un momento delicato che richiede il massimo dell’unità. Ognuno dovrà fare la sua parte per preservare la capacità occupazionale e produttiva del nostro territorio, evitando strumentalizzazioni e guardando al solo bene dei lavoratori'.
'Una decisione inaccettabile e contro la quale chiediamo che assieme ai sindacati si mobili il territorio, a partire dalle istituzioni, dall’intero mondo produttivo di Mirandola e dell’Area Nord a difesa dei lavoratori e del distretto' - dice Anna Greco, segretaria PD a Mirandola. 'Agiremo in ogni sede a difesa dei dipendenti e di tutto l’indotto di Mozarc-Bellco, una delle più grandi realtà del nostro distretto biomedicale. Sappiano i lavoratori che siamo e saremo al loro fianco in ogni passaggio di questa battaglia. Non passeranno queste decisioni sopra la testa del territorio e della comunità, la nostra presenza attiva e combattiva sarà garantita in ogni sede istituzionale territoriale, ad ogni livello, e chiediamo di fare muro comune tutti assieme a tentativi di destrutturare le vite delle persone e di una comunità, che saprà anche stavolta dimostrare di essere forte e coesa per far sì che venga rigettata questa decisione unilaterale e inaccettabile'.
'La notizia della chiusura del reparto produttivo della Mozarc Bellco di Mirandola, una delle aziende più importanti del distretto biomedicale modenese, rappresenta sul piano occupazione un vero e proprio “disastro”. Lo ha affermato il consigliere regionale modenese della Lega, Stefano Bargi, che ha espresso esprime “profonda preoccupazione” per la situazione e manifesta “la propria totale solidarietà ai 350 lavoratori a rischio, tra cui 300 dipendenti diretti e diversi interinali'.
'La chiusura del reparto produttivo della Mozarc Bellco rappresenta un duro colpo non solo per i lavoratori coinvolti, ma per l'intera economia della regione Emilia-Romagna. Il settore biomedicale è strategico per il nostro territorio, simbolo di eccellenza e innovazione, e una crisi di questa portata non si era mai registrata prima' - dichiara Bargi.
Il consigliere leghista, pertanto, invita la Regione Emilia-Romagna 'a intervenire tempestivamente per scongiurare la perdita di questi posti di lavoro, lavorando al fianco dell'azienda per esplorare tutte le possibili soluzioni, compresa la ricerca di un nuovo acquirente per lo stabilimento di Mirandola'.
'Non appena saputo del rischio, paventato dai vertici aziendali della ex Bellco, di chiusura o riduzione dello stabilimento di Mirandola, mi sono messa subito in contatto con l’Assessore regionale Vincenzo Colla affinché la Regione si attivi per scongiurare quanto l’azienda ha annunciato'. Così il Consigliere regionale Palma Costi presente al presidio con le stampelle a seguito di un recente intervento all'anca. 'Il biomedicale è qui e qui rimane il biomedicale, qui c'è un'azienda e qui deve rimanere. Non ci siamo rialzati dal terremoto perché qualcuno venga oggi a dirci che non ha più bisogno di noi. Questo non può succedere. Siamo a fianco dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali e anche in questo caso non lasceremo nulla di intentato' – ha concluso Palma Costi.
Gianni Galeotti
Nato a Modena nel 1969, svolge la professione di giornalista dal 1995. E’ stato direttore di Telemodena, giornalista radiofonico (Modena Radio City, corrispondente Radio 24) e consiglie.. Continua >>