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Motorizzazione Modena, è di almeno 3 mesi il tempo d'attesa per le revisioni di autocarri e autobus

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Il Mit accoglie le richieste delle associazioni e sospende sine die l'obbligo di pre-revisione previsto dal 3 maggio


Motorizzazione Modena, è di almeno 3 mesi il tempo d'attesa per le revisioni di autocarri e autobus
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Tre mesi, tanto bisogna attendere a Modena per potere assolvere ad un obbligo normativo, quello della revisione periodica, da effettuarsi annualmente per i mezzi superiore alle 3,5 tonnellate di massa complessiva e per gli autobus. E può quindi accadere che una azienda di trasporto, per esempio, prenoti le revisioni per i propri autocarri, a Modena, il 19 aprile e gli venga fissato un appuntamento per il 21 luglio 2017. Una inefficienza accumulata nel corso degli anni a causa di uffici periferici costantemente sotto organico ai quali, dopo la riorganizzazione delle province, sono stati assegnati anche nuovi servizi senza però un adeguamento o l’annunciato trasferimento dell’organico necessario per espletare tali funzioni. 

3 mesi a Modena, quasi un anno nelle Motorizzazione sarde, tempi inadeguati in tutta Italia . Ancora una volta alle parole non seguono i fatti.

Una mancata revisione nei tempi previsti si traduce in sicurezza in meno per tutti gli utenti della strada oltre ad esporre i proprietari dei veicoli a rischi enormi. Infatti dalla data di prenotazione e quella di effettuazione della revisione viene rilasciato un permesso provvisorio (copia della prenotazione) che consente la prosecuzione dell’attività del veicolo e quindi dell’azienda. Permesso che non è riconosciuto per i trasporti oltre i confini nazionali e che, in caso di incidente, potrebbe, come già accaduto, essere contestato con la conseguenza che il mezzo risulterebbe non revisionato. Inoltre in tale circostanza il mezzo in generale non è coperto dall'assicurazione, per cui la propria compagnia potrebbe, salvo condizioni contrattuali differenti, rivalersi sull'assicurato in caso di incidente con danni a terzi. A questo si somma il fatto che le telecamere dei tutor oggi in funzione sono in grado attraverso la lettura della targa di avere accesso ad alcune informazioni, tra queste, oltre all’assicurazione pure la revisione.

Accade di conseguenza che molti imprenditori stiano ricevendo notifiche di sanzioni per la mancata revisione quando invece sono in lista di attesa per poterla effettuare. I sistemi informatici delle motorizzazioni purtroppo non sono in grado di comunicare al sistema informatico le prenotazioni.

In questo italico contesto la sospensione sine die, annunciata giovedì scorso dal capo di Gabinetto del Ministero dei Trasporti, Mauro Bonaretti, dell’introduzione di ulteriori balzelli previsti dalla Circolare del febbraio scorso è stata accolta dagli operatori, che ne avevano sollecitato la revisione, molto favorevolmente. Infatti questa nuova circolare avrebbe imposto una pre-revisione obbligatoria da far svolgere, a spese degli utenti, da un'officina prima di portare il veicolo alla revisione. Costi conseguenti stimati in oltre 300 euro per autocarro o autobus. 

Il Ministero ha poi annunciato uno studio in corso sul modello organizzativo per l’apertura a soggetti privati per l’effettuazione delle revisione per i mezzi in questione, ovvero officine autorizzate convenzionate. Entro settembre gli esiti dello studio. Gli operatori del settore auspicano si possa arrivare a questa soluzione che ridurrebbe i tempi d’attesa e le pratiche burocratiche con risparmi economici significativi. 

E’ bene ricordare che la legge 122/92, stabilisce che il proprietario o possessore di veicoli o di complessi di veicoli a motore, deve avvalersi, per la manutenzione e la riparazione dei medesimi di imprese iscritte nell’apposito registro previsto dalla legge stessa, fatta eccezione per gli interventi di ordinaria e minuta manutenzione e riparazione. Non rientrano nell'attività di autoriparazione le attività di lavaggio, di rifornimento di carburante, di sostituzione del filtro dell'aria, del filtro dell'olio, dell'olio lubrificante e di altri liquidi lubrificanti o di raffreddamento, che devono in ogni caso essere effettuate nel rispetto delle norme vigenti in materia di tutela dall'inquinamento atmosferico e di smaltimento dei rifiuti.

 


Redazione Pressa
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