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Botta e risposta tra Sinistra italiana e il senatore del Partito democratico Stefano Vaccari sulla querelle nata dall'intervento del parlamentare a difesa del polo Italpizza di Modena (citta' di origine del parlamentare) dopo la scelta della Nestle' di avviare un hub internazionale della pizza surgelata nel beneventano. Per Si, infatti, e' 'grave e irresponsabile la difesa campanilistica, da parte di Vaccari, di un'impresa che gioca al ribasso sulle condizioni contrattuali dei lavoratori'. L'azienda, ricorda Si, 'conta 80 dipendenti assunti e circa 500 lavoratori in somministrazione, costretti tra un appalto e l'altro a lavorare senza le tutele contrattuali e salariali dovute'. Lavoratori 'collocati nel contratto collettivo pulizie e multiservizi, che svolgono mansioni come impasto e farcitura delle pizze'. Ma nonostante questo, attaccano da Si, 'il Pd non perde tempo a sponsorizzare un'idea di sviluppo incompatibile con il rispetto della dignita' dei lavoratori, mentre noi crediamo che sia ora di porre un argine a questo modo di concepire le relazioni di lavoro'.
Non si fa attendere la replica di Vaccari, secondo cui 'Sinistra italiana, invece di attaccare il sottoscritto, farebbe bene a informarsi nel merito'. Infatti, attacca il senatore, 'anche i dati possono essere volutamente fraintesi, e con gli occhiali dell'ideologia anche i 624 lavoratori assunti tramite cooperative sottoposte ai controlli dovuti, accanto alla certificazione del ministero dello Sviluppo economico' non sono piu' 'un'attestazione di qualita' rispetto ad altre note situazioni, ma una concessione liberista frutto delle scelte sbagliate sul Jobs act, da stigmatizzare e mettere nello stesso calderone'.
E' di ieri anche la denuncia dei sindacati confederali: 'Piu' che a restare capitale della pizza surgelata, tramite Italpizza, Modena pensi a sanare le storture nel sistema degli appalti del settore alimentare'. È la raccomandazione di Cgil e Cisl, dopo gli scudi levati dai parlamentari locali Pd (Stefano Vaccari in testa) per 'sensibilizzare' il Governo alla luce del nuovo hub internazionale Nestle' nel beneventano.
I sindacati in questione (Flai-Cgil, Filcams-Cgil, Fai-Cisl e Fisascat-Cisl) ritengono 'poco interessante la diatriba promozionale riguardo al titolo di cui dovrebbe fregiarsi' Modena: 'Cogliamo invece l'occasione di sottolineare come il sistema degli appalti, gia' pervasivo nel distretto delle carni, tocchi il suo apice proprio nello stabilimento Italpizza di San Donnino', segnalano i sindacati. Aggiungendo che, a San Donnino, sono rimasti solo 80 dipendenti diretti dell'azienda (impiegati), mentre tutti gli oltre 500 operai addetti alla lavorazione sono soci-lavoratori di due principali cooperative in appalto. A questi lavoratori, in realta', viene applicato il contratto nazionale delle imprese di pulizia e multiservizi, 'un contratto del tutto inadeguato rispetto all'attivita' svolta dal personale in produzione, che invece impasta, stende, cuoce e farcisce le rinomate pizze surgelate', precisano le categorie Cgil e Cisl in una nota.