Spaventano i numeri della Cassa Integrazione: in provincia di Modena +50% sul 2023
Quella ordinaria supera i 4 milioni di ore, la straordinaria oltre il milione. I dati Inps elaborati dalla Uil. Rinaldi: 'Crisi internazionale e le mancate scelte di politica industriale, soprattutto governative pesano come un macigno su un territorio importante e laborioso come quello modenese'
La variazione della CIG ordinaria segna un 50,4 % in più con 4.226.978 ore rispetto alle 2.810.620 del primo semestre del 2023; la cassa integrazione straordinaria invece segna un aumento del 0,2 % passando dalle 1.066.380 a 1.068.182.
Il comparto più interessato riguarda l’industria con 5.094.731 ore autorizzate segnando un aumento netto percentuale del 42,1%.
Un leggero aumento si registra anche nell’ambito dell’edilizia con una variazione del 26,3 %, quindi 200.429 rispetto alle 158.737.
Si azzerano invece le ore autorizzate nel commercio, unico dato positivo che però nasconde la grave crisi che il comparto vive a seguito della chiusura di numerose attività.'La crisi internazionale e le mancate scelte di politica industriale, soprattutto governative pesano come un macigno su un territorio importante e laborioso come quello modenese – commenta Roberto Rinaldi coordinatore UIL di Modena e Reggio Emilia. Da tempo denunciamo inefficienza programmatica ed idee confuse da parte di chi non sta decidendo sul futuro della Nazione. Nonostante ci siano programmi definiti da parte della politica regionale, in linea con gli impegni presi nel patto per il lavoro e per il clima, siamo molto preoccupati per quanto sta accadendo soprattutto se teniamo in considerazione il fatto che a questi dati dobbiamo aggiungere quelli del contesto dell’artigianato. Sicuramente pesa la situazione della Maserati per la quale abbiamo suggerito al Gruppo Stellantis delle soluzioni, ma non registriamo progetti a lungo termine, la prossima settimana all’incontro in sede ministeriale chiederemo maggiori delucidazioni sul piano industriale. Essere in regime di ammortizzatori sociali, per tanti lavoratori, vuol dire perdere potere di acquisto reale, fatto molto grave specie se ciò sta avvenendo in un momento storico difficile che sembra non dare pace alle lavoratrici ed ai lavoratori del nostro territorio già da qualche tempo. Pertanto sarebbe indispensabile un intervento strutturale sul cuneo fiscale ed aumenti sostanziali nei rinnovi dei contratti collettivi nazionali. Occorre fare presto e recuperare il deficit accumulato per evitare seri problemi di tenuta economica indi sociale'.
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