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Dieci anni fa, il 26 giugno 2011, veniva inaugurato il Bonvi Parken, il parco che l'ex assessore alla Cultura del Comune di Modena, Roberto Alperoli, aveva fortemente voluto per celebrare il geniale fumettista modenese, creatore di Nick Carter, delle Sturmtruppen, amico e partner professionale di Francesco Guccini o Guido De Maria con il quale realizzarono, tra l'altro, trasmissioni cult come Gulp! e Supergulp! Un artista vero, apprezzato in Italia e in tantissimi paesi in giro per il mondo; un talento creativo indiscutibile. In paesi come il Belgio o la Francia, dove l'arte dei fumetti è realmente riconosciuta, Bonvi sarebbe omaggiato come si deve, musei, eventi, mostre, a Modena tutto questo è un sogno. Bonvi è completamente dimenticato, ma cosa ancora più grave è l'offensiva condizione in cui versano le sagome con i personaggi di Bonvi e i pannelli esplicativi presenti nel parco, sono tutti vandalizzati o addirittura abbattuti e nessuno in Piazza Grande sembra interessarsene.
Un'offesa vergognosa e inaccettabile alla memoria di Bonvi.
Fa sorridere rileggere le dichiarazioni dell'epoca: 'Comune di Modena e Fondazione Cassa di Risparmio di Modena si propongono di mantenere vivo il “Bonvi Parken” con iniziative su fumetto e animazione, come laboratori all’aperto con le scuole, conferenze, proiezioni destinate a persone di tutte le età.' o dell'allora assessore all'ambiente Simona Arletti: “Con il Bonvi Parken intraprendiamo un percorso di valorizzazione degli spazi verdi della città, non più solo per lo sport libero, la socialità e il benessere dei modenesi, ma anche per costruire occasioni di stimolo culturale e di riflessione sui valori che costituiscono l’identità della nostra comunità”; di tutte quelle belle promesse non rimane nulla.
Pochi giorni fa, con un post su Facebook, il sindaco Giancarlo Muzzarelli esaltava Ercole Toni e la sua opera di 'pulizia' messa in atto su una piccola porzione del cavalcavia Mazzoni (evidentemente confuso con Palazzo Ducale): 'Deturpare la città significa colpirne la bellezza e danneggiare tutti, non è arte e non è politica. Teniamola bella, teniamola pulita. Spetta a tutte e tutti noi'. Uno slancio propagandistico piuttosto insolito per un'amministrazione di sinistra. Non a caso i toni di Muzzarelli venivano copiati poco dopo dal governatore leghista Luca Zaia, con un post altrettanto giustizialista contro 'un graffitaro' che 'ha lasciato la sua sgradita impronta sulla facciata di un convoglio giunto a Belluno lunedì sera.' Se l'interpretazione delle parole e dei fatti ha un senso, possiamo affermare che il cavalcavia Mazzoni non può essere toccato, i modenesi non lo meritano, mentre le sagome e soprattutto, la memoria, di un gigante assoluto come Bonvi sì. Interessante notare, tra l'altro, che mentre il sindaco fa il poliziotto cattivo, l'assessore alla cultura (già in campagna elettorale come prossimo primo cittadino) Andrea Bortolamasi, fa il poliziotto buono, avendo fatto approvare un regolamento sulla street art 'con il duplice obiettivo di promuovere l’espressione artistica e la creatività di giovani talenti e di contribuire al decoro della città, sostenendo percorsi di riqualificazione urbana attraverso opere di arte pubblica.', come da comunicato stampa del Comune.
Tante parole, nessuna per ricordare un genio, Bonvi, colpito dalla versione modenese della cancel culture.
Stefano Soranna
Stefano Soranna
Mi occupo di comunicazione e pubblicità da un po' di tempo. Su La Pressa scrivo di musica, libri e di altre cose che mi colpiscono quando sono in giro o che leggo da qualche parte. La..
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