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Non è questione di stare da una parte o dall'altra. Non ci sono barricate. Non ci sono buoni e cattivi. La politica locale e nazionale è a ben vedere solo una immensa zona grigia fatta di opportunismo, furbizia e facili promesse. Programmi, idee, competenze nulla o quasi conta. Quindi niente dovrebbe meravigliare nella machiavellica giostra della ricerca del consenso.
Eppure qualche paletto dovrà pur esserci. Qualcosa davanti alla quale fermarsi ci sarà pure. E invece no. Ora tutto è scavalcato, tutto è lecito. La Fede usata come una clava, quel richiamo ai Santi e alla Madonna del nuovo leader sovranista lascia davvero esterrefatti. Matteo Salvini lo ha rivendicato anche oggi pomeriggio a Sassuolo in risposta alle critiche del mondo cristiano: lui la Vergine e il Rosario li ostenta nei comizi perchè è orgoglioso della Tradizione.
Ecco, in fondo la cosa che più fa male di quel Rosario brandito dal ministro dell'Interno è che quel gesto nulla ha a che vedere con la Fede, con una ricerca di senso personale, con l'affannoso e spesso disperato bisogno di una ragione ultima rispetto alla Vita e alla Morte. Rispetto al dramma di chi perde improvvisamente un figlio, un padre, un fratello, la ragione per cui vivere e di chi non vede più una luce da tempo. Il dramma di chi non esce da spirali segrete, di chi ha fame, di chi ha tradito se stesso e di chi è stato tradito. Di chi ha sbagliato troppo. Nulla di tutto questo. No. Il Rosario, la Madonna, Gesù servono solo perchè rappresentano la Tradizione.
Non per il loro richiamare l'Eterno, i Monti ai quali alzare gli occhi, ma per piantare lo sguardo a terra, per la loro utilità rispetto alla creazione di un nemico qui e ora che quella Tradizione sta minacciando. E non importa quanto la minaccia sia reale. Musulmani, negri, gay, massoni, banchieri ebrei (in fondo i nemici son sempre gli stessi). Non è questo il punto. Il punto è una Fede usata come arma terrena e non come ancora per sfuggire dal non senso che tutto e tutti accomuna. Questo fa male. Ed evoca i tempi bui della Storia dell'Umanità.
La Carità cristiana usata a Modena dal candidato sindaco della Lega Stefano Prampolini come giustificazione ai porti chiusi, il Rosario usato a livello nazionale da Matteo Salvini come feticcio per alimentare il proprio consenso. Eccola la Lega. E l'impressione è che contro questa macchina che ostenta sorrisi e bacioni, larghe fette della società, tramortite da un apparato di governo corrotto, piegate dalla crisi, svuotate dall'assenza di ideali per cui combattere, siano impotenti, o peggio affascinate. A livello nazionale e a livello locale, anche a Modena dove al deprimente sistema di potere Pd non si ha il coraggio di immaginare una alternativa libera. Affascinate dalla presentazione di una ricetta facile facile, di un nemico coi tratti somatici precisi, di un Dio a portata di mano, a portata di Rosario. Perchè di un Dio così, che si può imbrigliare tra il dogma dei porti chiusi e quello della legittima difesa, nessuno dubita l'esistenza. Lo si può quasi toccare. Eccolo è lì. E anche la Morte per qualche istante fa meno paura.
Giuseppe Leonelli
Redazione Pressa
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