'E già stava succhiando ingordamente il formaggio, verso il quale si era sentito attrarre con violenza più che verso tutti gli altri cibi. A rapide boccate e con lacrime di soddisfazione divorò i legumi e la salsa; i cibi freschi invece non gli piacevano: non poteva neppure sopportarne l’odore e anzi trascinava un po’ lontano quelli che preferiva'. La metamorfosi Kafkiana si è completata il (super)uomo 5 Stelle è divenuto l'irriconoscibile insetto immondo dal quale anche i più stretti famigliari si ritraggono. Schifati. I giacobini, i puri, i rivoluzionari e guerriglieri 5 Stelle ora sono diventati il partito che governa, per citare i 5 Stelle stessi, con il Pd di Bibbiano, con i Pidioti, con il Pdl meno elle, con il partito dell'ebetino e di Gargamella.
Una fine ingloriosa che nulla ha di nobile, nessun Robespierre a cui guardare, nessuno V celato dalla maschera di Guy Fawkes da lodare, nessun Che Guevara indomito e martire. No. La metamorfosi 5 Stelle è una fine patetica e rivoltante.
Il sonno della ragione non ha creato un, seppur orrendo, nobile mostro. E' successo qualcosa di molto più avvilente e meno bohemienne: il risveglio della avidità umana di pochi eletti, di coloro che vennero scelti al grido di Uno vale uno e del Vaffaday, ha creato un patetico mostriciattolo a servizio dello storico nemico Pd.
Ma non è ancora finita.
Giuseppe Leonelli