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'Ci si è confrontati su questioni importanti sia per l’amministrazione che per la Chiesa modenese, comprese le modalità per affrontare insieme le tensioni derivanti dall’applicazione del decreto Salvini sulla sicurezza'. Così in una nota piazza Grande dà notizia dell'incontro tenutosi oggi tra il sindaco Giancarlo Muzzarelli e una rappresentanza dei parroci della diocesi di Modena-Nonantola, guidata dal vicario generale Giuliano Gazzetti a Palazzo comunale.
'Nel corso dell’incontro, al quale ha portato i suoi saluti la presidente del Consiglio comunale Francesca Maletti, si è parlato anche dello sviluppo e del nuovo disegno della città in relazione al ruolo sociale svolto dalle parrocchie' - si legge anche nella nota.
Insomma per attaccare Salvini, identificato come nemico numero 1 in vista del voto 2019, il candidato Pd Muzzarelli utilizza anche i preti modenesi, dando per scontato, nella nota ufficiale del Comune, che anche loro condividano l'idea che il decreto Salvini sulla sicurezza possa creare 'tensioni'.
Vedremo se tutti i preti presenti, a partire da don Gazzetti, concorderanno su tale nota.
Ma al di là di come la si pensi su Salvini, al di là della intollerabile caccia al nero della Lega a livello nazionale, al di là della pochezza della Lega locale schiacciata sull'ex missino Vernole e sulla Terra dei Padri, l'utilizzo da parte di Muzzarelli degli strumenti ufficiali del Comune di Modena per attaccare il ministro degli Interni appare decisamente fuori luogo. Fuori luogo e forse anche controproducente per il Pd stesso e per Muzzarelli. Se la strategia comunicativa del sindaco in vista del voto è infatti attaccare Salvini a testa bassa, in ogni occasione (si parli del piano Neve o di Gesù Cristo), stile Kyenge, chissà che anche l'innocuo Stefano Prampolini non possa vincere a Modena.
Giuseppe Leonelli
Redazione Pressa
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