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La situazione del trasporto pubblico locale sta assumendo contorni a dir poco insostenibili. Il taglio delle corse stigmatizzato dai sindacati, dalle associazioni dei consumatori e, in modo surreale, dalla stessa amministrazione comunale, sta coinvolgendo - nonostante le rassicurazioni del presidente Alberto Cirelli - anche il trasporto scolastico. Non bastava il taglio delle corse urbane che mortifica ogni promessa di mobilità sostenibile e di disincentivo all'utilizzo dell'auto, non bastavano le vane promesse di nuove assunzioni di autisti (compreso il famoso accordo dei vertici Seta con il consolato Filippino o lo specchietto per le allodole del pagamento del conseguimento della patente Cqc), ora anche il servizio legato al trasporto scolastico mattutino e pomeridiano di studenti minorenni non viene garantito.
La prima settimana di apertura delle scuole è stato il caos e a quindici giorni di distanza le cose purtroppo non sono migliorate.
Anche in questi giorni gli ennesimi disservizi. Penso alla corriera Seta che doveva raggiungere questa mattina alle 8 la scuola media di Bomporto per l'inizio delle lezioni che non è arrivata in tempo a Bastiglia e Sorbara, costringendo i genitori, già al lavoro, a rientrare a casa per accompagnare in auto i figli a scuola. Penso a giovedì quando è saltata la corsa da Palagano a Modena. Penso ai bus sovraccarichi che costringono molti alunni a restare a terra oppure a salire stipati oltre ogni limite, compromettendo la stessa sicurezza del viaggio. Il tutto senza alcuna comunicazione, nè segnalazioni nelle varie app che di 'smart' non hanno proprio nulla.
Parliamo, nel caso delle corse saltate, di ragazzini di 11-12 anni che attendono inutilmente l'autobus, evidentemente oltre al disagio esiste anche un problema di sicurezza, di chi è la responsabilità se accade qualcosa? E gli esempi di Bastiglia e Palagano sono solo gli ultimi di una lunghissima serie.
E' capitato più volte che i ragazzi delle scuole superiori che vivono fuori Modena attendano inutilmente alla stazione delle corriere il bus per tornare a casa dopo le lezioni, con ritardi anche superiori all'ora. Tutto questo è del tutto inaccettabile, pure in considerazione del costo dell'abbonamento Seta che per i ragazzi sopra i 14 anni (con famiglie con Isee oltre i 30mila euro) è di più di 400 euro all'anno. Per questa cifra una famiglia si aspetta quantomeno un servizio decente.
A questo punto credo sia decisamente apprezzabile la disponibilità dimostrata dal presidente Alberto Cirelli di lasciare la sedia, evidentemente la professionalità in campi imprenditoriali differenti non basta a garantire una competenza in un settore che non si conosce, come quello del trasporto pubblico. Le dimissioni dei vertici Seta sono davvero inevitabili, così come è inevitabile il potenziamento di accordi coi privati in attesa che il piano assunzioni di nuovi autisti porti risultati concreti, risultati che sono legati a doppio filo anche allo stipendio che si offre agli assunti, oggi decisamente inadeguato. In tutto questo le istituzioni non possono chiamarsi fuori, a partire dal Comune di Modena e dalla Provincia di Modena, soci rispettivamente con l'11% e il 7%. Il sindaco Mezzetti e il presidente Braglia non possono chiamarsi fuori, sottolineare i problemi come fossero responsabilità di altri non è certo il modo giusto per trovare soluzioni reali.
Cinzia Franchini
Cinzia Franchini
E' imprenditrice artigiana nel settore del trasporto di merci conto terzi ed è consulente per la sicurezza dei trasporti di merici pericolose su strada.
E' stata per sei anni presi.. Continua >>