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Urbanistica, così l'asse Lenzini-Poggi schiera il Pd contro la giunta a prescindere

Urbanistica, così l'asse Lenzini-Poggi schiera il Pd contro la giunta a prescindere

Alla prova dei fatti il primo cittadino potrà sempre forzare la mano e uscire da questo empasse col Pd. Del resto il coltello dalla parte del manico lo ha lui


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L'emendamento Pd-Avs sull'urbanistica approvato con un blitz in Consiglio comunale a Modena certifica, se mai ce ne fosse bisogno, la precisa volontà del gruppo consigliare guidato da Diego Lenzini e Fabio Poggi di mettere i bastoni tra le ruote alla giunta del sindaco Mezzetti, vissuta sempre più come estranea dal gruppo Dem. Un emendamento che nel merito suona come una critica 'da sinistra' alla giunta sul tema degli alloggi Ers, ma che in realtà è solo un pretesto per giocare di rimessa per mettere in difficoltà il primo cittadino.
L'impressione è che non importi nulla ai Dem in Consiglio il merito del problema, i servizi legati alle nuove realizzazioni abitative, nè il numero di alloggi di edilizia sociale, l'importante è seguire una linea opposta rispetto a quella tenuta dalla giunta Mezzetti. Si spiega così la presa di posizione che strizza l'occhio alla sinistra radicale da parte di due esponenti centristi Pd come Lenzini e Poggi, due fedelissimi dell'ex sindaco Muzzarelli che di certo non può essere accusato di aver antipatie per il mondo imprenditoriale.
Il gioco è chiaro: se Mezzetti dice A, il gruppo Pd dice B, finanche col rischio di ritrovarsi su un terreno opposto rispetto al mentore-Muzzarelli.
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Sì perchè l'ex sindaco di certo non aveva gradito la bocciatura dei 'suoi' 19 progetti di un anno fa da parte della giunta Mezzetti, ma il suo scontento nasceva dallo schiaffo al mondo imprenditoriale, non certo per una scarsa attenzione alle istanze legate al welfare. Invece Lenzini e Poggi (e con loro il resto del gruppo silente Pd, a parte alcuni dissidenti come Luca Barbari) con il loro emendamento sono arrivati a bocciare il sindaco attuale proprio da sinistra. Criticando il primo cittadino più a sinistra del Pd che Modena abbia mai avuto, proprio perchè a loro dire 'poco di sinistra', trovando in tale strategia la sponda sempre presente dei radicali di Avs, più spaventati a loro volta di essere superati sul loro terreno che convinti dell'emendamento.
Risultato? Da una parte Muzzarelli non ha gradito nel merito l'atteggiamento dei propri scudieri, ora tentati di mettersi in proprio anche in vista delle prossime elezioni, e dall'altra Mezzetti ha incassato il colpo ben consapevole che nella pratica quell'emendamento poco o nulla può fare.
Alla prova dei fatti il primo cittadino potrà sempre forzare la mano e uscire da questo empasse col Pd.
Del resto il coltello dalla parte del manico (e anche della prima parte della lama) lo ha il sindaco: se davvero il Pd di Lenzini e Poggi vuole forzare fino in fondo il banco salta e si va ad elezioni anticipate.
Tutti a casa.
Si torna a votare, col centrodestra come sempre evanescente, Mezzetti si ricandida, il Pd non può far altro che sostenerlo se non vuole andare verso un suicidio politico e così l'attuale sindaco viene rieletto, magari anche con un Consiglio a lui più favorevole.
Scacco matto in tre mosse.
Giuseppe Leonelli
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Direttore responsabile della Pressa.it.
Nato a Pavullo nel 1980, ha collaborato alla Gazzetta di Modena e lavorato al Resto del Carlino nelle redazioni di Modena e Rimini. E' stato vicedirettore...   

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