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Se l'obiettivo dei 5 Stelle è quello di prendere le distanze dalla Lega che a livello nazionale li sta fagocitando, con la scelta di candidare a sindaco Andrea Giordani a Modena si va nella direzione contraria.
Esponente principale del comitato di viale Gramsci, Giordani ha sempre fatto della sicurezza tipicamente leghista il tema principe del suo agire politico e civico, collocandosi di fatto in quella terra di mezzo che separa il partito di Salvini da quello che fu il Movimento di Grillo. Così, passando dalla candidatura di Pier Giorgio Rebecchi (il cui passo indietro è stato motivato dall'iniziale no all'apertura alle civiche) a quella di Giordani i 5 Stelle modenesi passano dall'essere rappresentati dal principale volto della corrente sinistra interna (nella foto Rebecchi con Grillo), al dover votare il principale rappresentante della corrente di destra. Il tutto in meno di due settimane.
Corollario di questa mutazione è la soddisfazione della Lega modenese che si trova così ad avere in uno dei due competitor un possibile alleato. Ovviamente al primo turno ognuno farà la sua corsa, ma è evidente che al ballottaggio si potrebbe andare a un accordo di non belligeranza, e addirittura pare che la mente leghista Stefano Vernole e lo stesso Giordani si siano già incontrati.
Chiusa invece ogni tipo di intesa con la sinistra di Volta Pagina di Marco Chincarini e compagni, alla quale Rebecchi aveva invece guardato con favore. Da valutare invece il rapporto dei 5 Stelle con il Laboratorio civico di Cinzia Franchini che appare definitivamente staccato dalla Lega di Stefano Prampolini e pronto a una corsa solitaria. Ma se ne saprà di più martedì, giorno per il quale la stessa Franchini ha annunciato di voler presentare 'l’evoluzione del Laboratorio Modena Ora in vista delle elezioni amministrative a Modena'.
Va detto che questa virata a destra dei 5 Stelle modenesi non piace ai consiglieri uscenti, tutti (da Bortolotti alla Scardozzi, da Fantoni a Rabboni e Bussetti) lontani da posizioni salviniane, di qui una possibile spaccatura del Movimento che già è in decisa crisi di consensi. Uno scenario che ovviamente piace alla Lega e che il Pd di Muzzarelli vorrebbe sfruttare anche a proprio favore: l'appello al ritorno alla casa madre Pd è stato già lanciato da tempo da Bortolamasi e Poggi e ora, con il quasi-leghista Giordani come candidato sindaco, potrebbe essere raccolto da una buona parte di attivisti.
Leo
Redazione Pressa
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