Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di
modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.
A Modena oggi le logiche della politica e delle nomine hanno ancora un padrone. Un padrone che nessuno in maggioranza osa discutere. E quel padrone è Giancarlo Muzzarelli. Domani alle 15 i sindaci modenesi si riuniranno per scegliere (prima delle elezioni del 31 ottobre che rappresentano di fatto una formalità) il futuro presidente della Provincia. Salvo ribaltoni dell'ultimo minuto i giochi sembrano fatti. L'attuale presidente e sindaco di Modena, Giancarlo Muzzarelli, non si potrà ricandidare e per la successione vi sono in campo, come detto, solo due nomi Fabio Braglia di Palagano e Giandomenico Tomei di Polinago.
La poltrona spetta al mondo cattolico. Ma vi è mondo cattolico e mondo cattolico. Ci sono i banchi della Chiesa a destra e a sinistra. Il mondo cattolico che piace a Muzzarelli è quello di Giandomenico Tomei, ex assessore provinciale e democristiano di lunga data.
Un uomo di fiducia del sindaco di Modena. Fabio Braglia rappresenta invece il mondo cattolico che non piace a Muzzarelli: è il mondo cattolico di Matteo Richetti e dei renziani della prima ora.
Braglia, sindaco amato a Palagano come pochi altri in montagna, aveva avuto negli ultimi mesi rassicurazioni dalla sua corrente (e in particolare dal consigliere regionale Giuseppe Boschini) di avere un sostegno convinto per la guida di viale Martiri. Ma alle rassicurazioni non sono seguiti i fatti. I sindaci cattolici hanno presto ceduto al volere di Muzzarelli impallinando Braglia col classico fuoco amico (quelle pallottole a forma di caramella ma che fanno buchi tal quali alle altre, se non peggio). E Boschini? Formalmente Boschini non ha scaricato il sindaco di Palagano, ma (in perfetto stile amici di tutti Dc) non si è nemmeno battuto per lui.
Al fianco di Braglia solo Richetti (silente pure Francesca Maletti che pure appare in rotta con Boschini), Richetti che dal Pd modenese è visto come una fiorentina da un chilo e mezzo senz'osso a una cena vegana. E così alla fine Muzzarelli ha avuto vita facile ad imporre le sue regole. E la regola per andare tutti d'accordo è sempre la stessa: si fa come dice il capo. Cioè Muzzarelli.
Con buona pace delle promesse fatte a Braglia. Che tanto capirà... Lui è buono.
Giuseppe Leonelli
Nella foto Giandomenico Tomei
Redazione Pressa
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>